Il Congresso peruviano ha approvato lunedì mattina presto la revoca della giurisdizione speciale dell’ex presidente Pedro Castillo, aprendo la strada a un processo per il suo tentativo di colpo di stato della settimana scorsa, quando ha annunciato lo scioglimento del Parlamento e decretato un governo di emergenza.
Con 67 voti a favore e 45 contrari, la Plenaria del Congresso ha dato il «via libera» alla revoca della prerogativa di impeachment di cui Castillo godeva come capo di Stato e che ora potrebbe essere perseguita dalla Procura Generale.
Questa risoluzione legislativa indica direttamente l’ex presidente come presunto co-protagonista di diversi crimini contro i poteri dello Stato e l’ordine costituzionale, come riportato dall’agenzia di stampa peruviana Andina.
Mercoledì scorso, Castillo ha tenuto un discorso alla nazione in cui ha annunciato lo scioglimento del Parlamento e l’istituzione di un governo di eccezione. Tuttavia, il suo decreto non è stato appoggiato ed è stato rimosso dal Congresso e arrestato dalla Procura della Repubblica.
Dina Boluarte, che fino ad allora era stata il suo «numero due», ha assunto la presidenza del Perù, nominando un nuovo gabinetto nel fine settimana. Boluarte ha anche annunciato l’intenzione di proporre di anticipare le elezioni all’aprile 2024.