Il presidente della Repubblica Democratica del Congo (RDC), Félix Tshisekedi, ha affermato che il Ruanda è responsabile dell'»insicurezza nella regione dei Grandi Laghi» e ha nuovamente criticato Kigali per il suo sostegno al gruppo ribelle Movimento 23 marzo (M23).
«Il problema dell’insicurezza nella regione dei Grandi Laghi oggi è il Ruanda», ha dichiarato al Forum di Davos, criticando «alcuni vicini bellicosi» che «rendono difficile» la stabilizzazione della situazione nell’area.
Ha accusato l’M23 di non aver completato il suo ritiro nelle aree della regione del Nord Kivu (est) che ha conquistato negli ultimi mesi, nonostante l’accordo su una «road map» concordato nella capitale angolana, Luanda, tra la RDC e il Ruanda, secondo il portale di notizie congolese Actualité.
«È stata concordata una ‘road map’ che ha decretato il cessate il fuoco e l’immediato ritiro dell’M23 sostenuto dal Ruanda, con il 25 novembre per l’inizio del ritiro. Il processo doveva essere completato entro il 15 gennaio, ma l’M23 rimane in alcune località sequestrate dalla RDC», ha dichiarato.
Tshisekedi ha osservato che «nonostante le pressioni della comunità internazionale, il gruppo sembra ritirarsi e ridispiegarsi in altre aree», prima di accusare i ribelli di «aver commesso un massacro di innocenti» nella città di Kishishe per «costringere la popolazione a lasciare la città, ricca di materiali preziosi».
Le osservazioni del presidente congolese sono giunte dopo che i media locali hanno riferito che l’M23 si è ritirato lunedì da Nyamilima, nel Nord Kivu, quasi dieci giorni dopo aver preso d’assalto la città.
In seguito, il leader dell’ala politica dell’M23, Bertrand Bisimwa, ha sottolineato sul suo account Twitter che «tra tutte le parti coinvolte nel comunicato di Luanda, l’M23 è l’unico ad attuare le raccomandazioni fatte, mentre le altre parti stanno agendo fermamente e ufficialmente in contrasto con i loro obblighi».
Dal novembre 2021, l’M23 è accusato di aver compiuto attacchi contro le postazioni dell’esercito nel Nord Kivu, nonostante le autorità congolesi e l’M23 abbiano firmato un accordo di pace nel dicembre 2013, dopo i combattimenti del 2012 con l’esercito, sostenuto dalle truppe delle Nazioni Unite.
La situazione ha portato a una recrudescenza delle tensioni tra la RDC e il Ruanda. In un recente rapporto, gli esperti delle Nazioni Unite hanno dichiarato che le autorità ruandesi mantengono un «intervento diretto» nel Paese africano attraverso il loro sostegno al gruppo.
Fonte: (EUROPA PRESS)