Spagna e Portogallo si sono detti «ottimisti» mercoledì dopo il primo contatto con Bruxelles in vista dell’estensione della «deroga iberica», che la Spagna vuole estendere con un tetto simile a quello attuale, tra i 45 e i 50 euro per megawattora (MWh), di cui entrambi i Paesi vogliono continuare a beneficiare.
Lo hanno dichiarato le delegazioni di entrambi i Paesi dopo un incontro durato più di un’ora e mezza tra la Terza Vicepresidente del Governo e Ministro per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica, Teresa Ribera, il Ministro portoghese per l’Ambiente e l’Azione per il Clima, Duarte Cordeiro, e la Commissaria per la Concorrenza, Margrethe Vestager.
Nel corso dell’incontro, le tre parti hanno analizzato il funzionamento dell'»eccezione iberica», mentre spetterà ora ai gruppi tecnici analizzare la possibile estensione del meccanismo in vista di un eventuale prossimo incontro, che secondo fonti diplomatiche deve ancora essere organizzato.
In questo senso, il prezzo e le condizioni dell’estensione devono ancora essere fissati, mentre l’accoglienza da parte del Commissario Vestager è stata, per entrambi i Paesi, «positiva» e in un clima «costruttivo».
Sia Ribera che il suo omologo portoghese hanno coinciso nel sottolineare il «successo» del meccanismo iberico da quando è entrato in funzione, che ha permesso ai consumatori spagnoli di risparmiare 4,577 miliardi di euro fino all’8 gennaio, secondo fonti del Ministero.
L'»eccezione iberica», applicata in Spagna e Portogallo dal 15 giugno, è un meccanismo che fissa un tetto al prezzo del gas per la produzione di energia elettrica al fine di ridurre il prezzo dell’elettricità. Durante i primi sei mesi di questa misura, il prezzo del gas è stato fissato a 40 euro/MWh e da quel momento in poi è aumentato di cinque euro/MWh al mese fino a maggio, quando la soluzione «iberica» giungerà al termine.
D’ora in poi spetterà ai team tecnici della Commissione europea svolgere il lavoro di analisi per l’estensione della soluzione iberica.
Fonte: (EUROPA PRESS)