
Il presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, il repubblicano Kevin McCarthy, venerdì ha negato che l’ex militare Ashli Babbitt sia stata uccisa dalla polizia durante l’assalto al Campidoglio, smentendo la posizione dell’ala di estrema destra del Partito Repubblicano.
Uno dei principali esponenti dello zoccolo duro repubblicano è proprio Marjorie Taylor Greene, rappresentante della Georgia, che ha sottolineato come la morte di Babbitt sia stata in realtà un assassinio da parte delle forze di sicurezza del Campidoglio in quella giornata del 6 gennaio 2021.
«Penso che l’agente di polizia abbia fatto il suo lavoro», ha detto McCarthy ai media, interrogato da Taylor Greene, che ha paragonato il caso del veterano alla recente morte di Tire Nichols, l’ultima vittima della brutalità della polizia statunitense, riporta The Hill.
Taylor Greene ha recentemente condannato la morte di Nichols, un evento che ha definito «tragico», anche se ha colto l’occasione per alludere alla morte di Babbitt e denunciare che «nessuno si è preoccupato della persona che le ha sparato e ucciso».
Nell’agosto 2021 la Polizia Capitolina ha annunciato che l’agente che ha sparato a Babbitt non avrebbe dovuto affrontare un’azione disciplinare interna a seguito di un’indagine. L’ex ufficiale militare era un’accanita sostenitrice dell’ex presidente Donald Trump, come ha ammesso il marito, ed è stata dichiarata morta in un ospedale della zona.
Babbitt è morto nel gennaio 2021 nell’ambito della repressione della polizia che ha tentato di impedire a una folla di ex sostenitori di Trump di prendere d’assalto la Camera dei Rappresentanti e di impedire l’insediamento di Joe Biden come nuovo presidente degli Stati Uniti.
Fonte: (EUROPA PRESS)






