
L’Unione Generale dei Lavoratori Tunisini (UGTT) ha accusato il presidente del Paese, Kais Saied, di aver intrapreso una campagna di persecuzione politica contro la formazione, il più grande sindacato tunisino, nel tentativo di distogliere l’attenzione dal fallimento dell’affluenza alle ultime elezioni legislative organizzate per la gloria del presidente, alle quali ha partecipato appena un elettore su dieci.
«Il sindacato condanna i discorsi che lo accusano di perseguire obiettivi politici e assicura che queste manovre non riusciranno a distogliere il sindacato dal ruolo nazionale che ha assunto», ha dichiarato l’organo esecutivo dell’UGTT dopo una riunione di venerdì scorso.
L’UGTT «condanna inoltre i discorsi di odio e le accuse di tradimento rivolte a tutte le componenti della società civile e ai giovani», nonché i tentativi del governo Saied di attaccare «il lavoro sindacale, il diritto di sciopero e il diritto di negoziare per decreto».
Per tutte queste ragioni, il sindacato ribadisce l’appello ad avviare un «dialogo nazionale» come «unica via d’uscita» dalla crisi economica del Paese e da un conflitto politico in atto da quando Saied si è arrogato, nel luglio 2021, poteri extra-presidenziali che hanno portato il presidente a godere di un mandato praticamente onnipotente nel Paese, svuotando di contenuti i lavori del Parlamento.
«La bassa affluenza alle ultime elezioni esprime il malcontento dei tunisini», aggiunge l’UGTT prima di invitare, ancora una volta, «alla mobilitazione generale per affrontare le campagne che la prendono di mira». Allo stesso modo, il sindacato promette nuove «mobilitazioni regionali, nazionali e settoriali, i cui dettagli saranno resi noti in seguito», secondo la nota pubblicata da Tunisien Numerique.
Fonte: (EUROPA PRESS)






