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La Germania chiede un processo internazionale all’Ucraina dopo «indizi» di crimini di guerra

Roberto De Luca

2023-02-04
Archivio
Archivio – Il pubblico ministero tedesco Peter Frank – Uli Deck/dpa

Il procuratore generale della Germania, Peter Frank, ha chiesto sabato l’apertura di un processo internazionale per crimini di guerra in Ucraina, dopo aver confermato che gli investigatori tedeschi hanno trovato «indizi» di tali crimini durante la loro indagine sulla guerra con la Russia.

«Spetta alla comunità internazionale decidere se questo processo si svolgerà attraverso la Corte penale internazionale o un Tribunale speciale per l’Ucraina», ha dichiarato all’edizione domenicale del quotidiano Die Welt, riportata in anteprima dall’agenzia di stampa DPA.

Nel marzo 2022, la Procura federale tedesca ha avviato un'»indagine strutturale» sui crimini di guerra nel conflitto, al fine di raccogliere quante più prove possibili, anche se non ha ancora individuato imputati specifici.

L’intenzione finale è quella di ritenere responsabili i leader dello Stato, «cioè coloro che hanno preso la decisione politica di iniziare una guerra» e coloro che hanno attuato «questa decisione al più alto livello militare», secondo il procuratore.

Frank ha confermato che gli investigatori hanno finora raccolto «indizi» di crimini di guerra nell’ambito di un’indagine che si sta concentrando sul massacro nella città ucraina di Bucha, di cui è stato ritenuto responsabile l’esercito russo, e sugli attacchi alle infrastrutture civili ucraine.

Le truppe russe lasciarono Bucha, alla periferia di Kiev, il 1° aprile. Secondo le autorità locali, nel frattempo sono stati recuperati centinaia di corpi. La maggior parte dei corpi presentava ferite da proiettile e le immagini satellitari mostrano che i corpi giacevano nelle strade già prima del ritiro. La Russia ha negato qualsiasi coinvolgimento.

Nel frattempo, il procuratore tedesco ha dichiarato che finora gli investigatori non hanno trovato prove del coinvolgimento russo nelle esplosioni avvenute alla fine di settembre dello scorso anno sui gasdotti Nord Stream 1 e 2, anche se le indagini non sono ancora terminate.

Fonte: (EUROPA PRESS)

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