Il governo cileno ha arrestato 28 persone per il loro presunto coinvolgimento negli incendi boschivi che stanno imperversando nel Cile centrale e meridionale e che hanno causato 24 morti, mentre i vigili del fuoco continuano le operazioni di spegnimento.
Lo ha riferito il sottosegretario agli Interni, Manuel Monsalve, precisando che finora l’incendio ha devastato un’area di 367.000 ettari di vegetazione tra le regioni di Ñuble, Biobío e La Araucanía, come riportato da «Emol».
«Abbiamo 323 incendi nel Paese, 90 sono in combattimento. 343.000 ettari sono stati consumati dagli incendi», ha dichiarato Monsalve dopo una riunione del Comitato per la gestione del rischio di disastri (COGRID).
Nel frattempo, le autorità cilene hanno anticipato nella notte di giovedì l’abbassamento dell’allerta e dell’allarme climatico per le temperature, installato da diversi giorni nel Paese.
«Questo ci permette di dire che sabato e domenica le temperature torneranno alle normali temperature estive», ha insistito il sottosegretario cileno agli Interni.
Mercoledì il governo cileno ha dichiarato il coprifuoco nelle regioni colpite per «garantire la sicurezza delle famiglie interessate dall’emergenza».
Fonte: (EUROPA PRESS)