
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha accusato il governo cinese di «interferire aggressivamente» nei processi elettorali canadesi attraverso «giochi» e la possibilità che Pechino stia prendendo di mira Ottawa per tali interferenze.
Il presidente ha fatto questa dichiarazione in relazione a una serie di indagini pubblicate dalla rete televisiva Global News, che avrebbero descritto nei dettagli come la Cina abbia finanziato una rete clandestina di almeno una dozzina di candidati in vista delle elezioni presidenziali.
Il documento indica anche l’interferenza cinese nella fase di preparazione delle campagne elettorali del 2019. «Stiamo compiendo passi significativi per rafforzare l’integrità dei nostri processi elettorali e continueremo a investire nella lotta contro le interferenze, contro le interferenze straniere nella nostra democrazia e nelle nostre istituzioni», ha dichiarato Trudeau.
«Purtroppo vediamo come alcuni Paesi e attori statali, che si tratti della Cina o di altri, continuino a giocare aggressivamente con le nostre democrazie», ha dichiarato dopo che fonti dell’intelligence canadese hanno consegnato al Consiglio dei Ministri documenti con accuse e dettagli su presunte misure messe in atto da Pechino per aumentare la propria influenza e «sovvertire il processo democratico» in Canada.
L’emittente televisiva ha affermato che il governo cinese avrebbe inserito consulenti cinesi nelle campagne di alcuni candidati. Avrebbe inoltre effettuato donazioni agli uffici della campagna elettorale di diversi parlamentari.
Da parte sua, il Ministero degli Esteri cinese ha sottolineato che Pechino non ha «alcun interesse» nella politica interna canadese e si è difeso dalle accuse, secondo China News.
Il portavoce del Ministero, Zhao Lijian, ha dichiarato che le relazioni tra i due Paesi «possono essere costruite solo sulla base del rispetto, dell’equità e del mutuo beneficio». «La parte canadese dovrebbe smettere di fare tali dichiarazioni, che sono dannose per le relazioni bilaterali», ha affermato.






