
Il ministro degli Interni colombiano, Alfonso Prada, ha dichiarato venerdì che il governo non appoggerà alcuna iniziativa volta a prolungare il mandato delle autorità attualmente elette, in vista della proposta attualmente in discussione al Congresso di portare il loro mandato a cinque anni.
La proposta raggiungerà la terza discussione nella Prima Commissione della Camera dei Rappresentanti colombiana la prossima settimana, anche se in linea di principio non entrerebbe in vigore dalle elezioni del 2023, ma dalle elezioni presidenziali del 2026.
In questo senso, Prada ha dichiarato che sia il presidente, Gustavo Petro, sia gli altri membri del Congresso aspirano a servire il mandato quadriennale per il quale sono stati eletti. «Alla fine dei quattro anni, consegneremo il potere al presidente democraticamente eletto», ha dichiarato.
Infatti, Heráclito Landinez, il relatore della riforma politica, ha sottolineato che l’estensione dell’attuale mandato sarebbe incostituzionale, secondo quanto riportato da «El Tiempo», che ha appreso che la proposta proviene dal Partito Conservatore e in linea di principio non sarà inclusa nella relazione sulla riforma politica, anche se potrebbe essere discussa come iniziativa durante il dibattito.
Durante i primi due dibattiti al Senato, l’esecutivo Petro ha sottolineato che la riforma mira a porre fine al clientelismo e alla corruzione elettorale. Tra le modifiche, ha incluso la scelta di liste chiuse per «ripulire la politica e cambiare il sistema clientelare», secondo le parole del senatore Roy Barreras.






