
L’Unione europea ha respinto l’adesione di Cipro Nord, uno Stato «de facto» chiamato Repubblica turca di Cipro Nord e riconosciuto solo dalla Turchia, come «Stato osservatore» nell’Organizzazione degli Stati turchi, che comprende Turchia, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan.
«Questa decisione, in attesa della ratifica da parte dei membri dell’Organizzazione, è deplorevole e contraddice il fatto che diversi membri dell’Organizzazione hanno espresso un forte sostegno al principio dell’integrità territoriale e alla Carta delle Nazioni Unite», ha dichiarato sabato il Servizio per l’azione esterna dell’UE in un comunicato.
Bruxelles ricorda di aver chiarito «ripetutamente, anche al più alto livello politico, che l’UE riconosce solo la Repubblica di Cipro come soggetto di diritto internazionale».
Pertanto, «qualsiasi azione volta a facilitare o altrimenti assistere il riconoscimento internazionale dell’entità secessionista turco-cipriota compromette seriamente gli sforzi per creare un ambiente favorevole alla ripresa dei colloqui di insediamento sotto gli auspici delle Nazioni Unite».
Cipro è divisa in due parti dal 1974, quando le truppe turche invasero il nord dell’isola per paura che venisse annesso dalla Grecia, anche se solo l’esecutivo greco-cipriota è riconosciuto dalla comunità internazionale. Anche la capitale, Nicosia, è divisa in due dalla «linea verde» istituita dalle Nazioni Unite.
L’UE si dichiara «impegnata per una soluzione globale della questione cipriota basata su una federazione bizonale e bicomunale con parità politica», conclude il comunicato, prima di affermare che non esiste «alcuna alternativa» a questa opzione.






