Le autorità iraniane hanno annunciato lunedì l’arresto di una «cellula» dell’Organizzazione dei Mujahedin del Popolo dell’Iran (PMOI) che stava pianificando operazioni contro località «sensibili» nel nord del Paese.
Secondo l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, il comandante delle Guardie rivoluzionarie di Mazandaran, Abedin Daqmechi, ha dichiarato che la cellula del PMOI, considerata un’organizzazione terroristica da Teheran, aveva obiettivi nella città di Amol.
Ha sottolineato che questa cellula era in contatto con i media legati al gruppo per diffondere «contenuti infiammatori» e «appelli all’azione» nell’ambito delle mobilitazioni in corso in Iran da settembre, dopo la morte in carcere di una donna arrestata perché avrebbe indossato il velo in modo scorretto.
Daqmechi ha inoltre specificato che durante il raid sono stati sequestrati ordigni esplosivi, che avrebbero pianificato di utilizzare per atti di sabotaggio e per la distruzione di proprietà pubbliche e private.
Il PMOI, che ha partecipato attivamente alla rivoluzione che ha rovesciato lo scià Reza Pahlevi con un discorso islamista misto a un adattamento dell’ideologia marxista, ha combattuto al fianco del regime di Saddam Hussein nella guerra con l’Iran tra il 1980 e il 1988 dopo aver denunciato l’operato della leadership religiosa insediata dagli ayatollah.
Il gruppo fu perseguitato dalle autorità religiose iraniane, il che portò l’allora leader del gruppo, Masud Rajavi, a stringere un patto con Hussein nel 1986, nel bel mezzo della guerra tra i due, dopo la quale l’allora leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ruhollah Khomeini, ordinò l’esecuzione di presunti membri e simpatizzanti dell’organizzazione.
Fonte: (EUROPA PRESS)