L’Alto Consiglio di Stato libico ha accusato il governo riconosciuto internazionalmente e guidato da Abdelhamid Dbeibé di aver impedito una riunione dell’organismo nella capitale Tripoli, dispiegando milizie lealiste per bloccare l’accesso alla sede della riunione.
Il presidente dell’organismo, Khaled Mishri, ha chiesto al Consiglio di Presidenza di indagare e prendere provvedimenti in seguito all’incidente, che ha denunciato come un «precedente» e una «interruzione degli sforzi politici» per cercare di stabilizzare il Paese.
Secondo il quotidiano libico «The Libya Herald», Mishri ha descritto il governo di Dbeibé come un «governo di milizia» e ha annunciato che presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica per impedire l’uso della forza contro l’Alto Consiglio di Stato.
Ha accusato Dbeibé di aver cercato di impedire un accordo tra l’Alto Consiglio di Stato e la Camera dei Rappresentanti – il parlamento con sede nella Libia orientale – su una base costituzionale per le elezioni.
Ha accusato il primo ministro di cercare di «monopolizzare il potere» e ha affermato che Dbeibé «teme di essere sostituito» in caso di accordo tra le parti, in mezzo alle tensioni per il rinvio delle elezioni presidenziali previste per dicembre 2021.
Il Paese è nuovamente diviso in due amministrazioni dopo che la Camera dei Rappresentanti ha interrotto il mandato di Dbeibé a causa del rinvio delle elezioni presidenziali di dicembre e ha nominato Fazi Bashaga, un conflitto che si è riversato sul settore energetico del Paese, assolutamente essenziale per sostenere l’economia di una nazione rovinata da anni di guerra civile.
Il governo di unità ha respinto la decisione della Camera dei Rappresentanti e ha affermato che Dbeibé rimarrà in carica per attuare la sua nuova «road map» per le elezioni. Dbeibé è stato eletto primo ministro dal Forum per il dialogo politico libico (LPDF) nel febbraio 2021, in sostituzione del precedente primo ministro unitario, Fayez Serraj.