I membri repubblicani del Congresso dello Stato americano del Montana hanno votato per vietare alla deputata Zooey Zephyr, una delle prime donne transgender al Congresso dello Stato, di partecipare al dibattito sulle politiche LGTBI+, affermando che le sue critiche alle misure proposte disturbavano l’ordine dell’aula.
Zephyr aveva fortemente protestato contro una misura proposta dalla Camera a maggioranza repubblicana che avrebbe impedito ai minori transgender dello Stato di accedere all’assistenza sanitaria per l’autodeterminazione di genere.
Criticando la mozione, Zephyr ha affermato che i membri del Congresso che l’avessero votata avrebbero avuto «le mani sporche di sangue», un commento che ha attirato le critiche dei repubblicani, che hanno vietato alla democratica di partecipare al dibattito per una settimana.
Lunedì scorso, un gruppo di manifestanti ha preso d’assalto l’aula con lo slogan «lasciatela parlare», una protesta che ha portato a sette arresti, secondo il quotidiano «The Hill».
Ora, i repubblicani hanno ritenuto che Zephyr abbia «partecipato attivamente all’interruzione dei legittimi affari» della Camera e hanno votato per impedirgli di partecipare alle restanti sessioni sulla proposta di legge. Gli sarà permesso di votare, anche se dovrà farlo per via elettronica.
Zephyr, in una dichiarazione, ha denunciato la situazione come un «inquietante attacco alla democrazia»: «Anche se la maggioranza repubblicana mi ha tolto la possibilità di partecipare al dibattito, rimarrò fermo nel mio impegno verso la mia comunità. Continuerò a fare le difficili scelte morali necessarie per difendere le persone che si sono fidate di me per rappresentarle».
Ha denunciato che «negli ultimi mesi, questa legislatura ha lanciato attacchi senza sosta contro la comunità LGTBI+» e ha affermato che i suoi commenti erano intesi «a ritenere i responsabili» di questo attacco.
Fonte: (EUROPA PRESS)