Mike Pence testimonierà nell’ambito dell’inchiesta sulle aggressioni in Campidoglio
L’ex presidente Donald Trump ha perso l’ultimo ricorso presentato per impedire al suo ex vicepresidente, Mike Pence, di testimoniare nell’ambito dell’indagine federale sul ruolo di Trump nell’assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill. Secondo la CNN, si tratta dell’ultimo dei numerosi tentativi dell’ex presidente di impedire a Pence di parlare delle conversazioni avute quel giorno.
Trump continua ad appellarsi alla decisione
Inizialmente Pence aveva sostenuto che la protezione politica derivante dalla sua posizione gli consentiva di non comparire davanti al Dipartimento di Giustizia, ma dopo una prima sentenza che negava questo privilegio, ha accettato di comparire. Trump, tuttavia, ha continuato ad appellarsi a questa decisione e potrebbe addirittura rivolgersi alla Corte Suprema.
Una testimonianza di grande interesse
Il Dipartimento di Giustizia ha citato Pence in giudizio a gennaio per chiedere la sua testimonianza nell’ambito dell’indagine penale sul ruolo dell’ex presidente. La testimonianza dell’ex vicepresidente è di grande interesse per le autorità giudiziarie, in quanto è l’unico testimone delle conversazioni avute con Trump prima dell’aggressione.
Non è la prima volta che viene citato dal Dipartimento di Giustizia.
Non era la prima volta che Pence veniva citato in giudizio dal Dipartimento di Giustizia. A novembre, l’organo giudiziario del governo statunitense ha chiamato l’ex vicepresidente a testimoniare, ma alla fine ha rifiutato.
Trump gli ha rimproverato la sua opposizione a un piano per mettere in dubbio i risultati delle elezioni.
L’ex vicepresidente ha precedentemente affermato che Trump lo ha rimproverato per essersi opposto a un piano per mettere in dubbio i risultati delle elezioni del 2020 e gli ha detto che sarebbe stato ricordato come «un codardo», secondo un estratto di un libro pubblicato mesi fa.