Il parlamento ugandese ha approvato martedì la controversa legge anti-LGBTI, dopo le richieste del presidente del Paese, Yoweri Museveni, che aveva rimandato il provvedimento al parlamento per una revisione.
Dopo un voto quasi unanime – con un solo deputato che ha votato contro – il provvedimento è passato e deve ora essere firmato o sottoposto al veto di Museveni.
La presidente del Parlamento Annet Anita Among ha annunciato l’approvazione della legge, affermando che «abbiamo una cultura da proteggere, l’Occidente non governerà l’Uganda», come riporta il Daily Monitor.
Le modifiche comportano che saranno criminalizzati solo gli «atti» o la «promozione» di attività omosessuali e non l’orientamento sessuale in sé, come aveva chiesto il presidente, modifiche che non faranno tacere le critiche delle organizzazioni internazionali per i diritti umani, che si sono espresse contro il provvedimento.
Non è stata invece apportata un’altra delle modifiche richieste dal presidente, che aveva chiesto di rivedere la pena per il reato di «omosessualità aggravata» – quando coinvolge minori o legami familiari – che rimarrà un reato capitale con possibile pena di morte.
È stata eliminata la sezione che puniva con una pena fino a sei mesi di reclusione chi ometteva di notificare alle autorità presunti atti di omosessualità, mentre sono state mantenute le pene fino a 20 anni di reclusione per «promozione dell’omosessualità».
La legge, che prende di mira anche giornalisti, cineasti o aziende ritenuti responsabili di qualsiasi forma di promozione dell’omosessualità, è stata ampiamente criticata a livello internazionale, ma sia Museveni che il Parlamento hanno chiarito che non prenderanno decisioni basate su queste opinioni.
Fonte: (EUROPA PRESS)