
L’ambasciatrice statunitense presso la NATO Julianne Smith ha dichiarato mercoledì che la Russia è «responsabile in ultima istanza» dell’attacco missilistico in Polonia, poiché l’incidente in cui sono stati uccisi due cittadini polacchi in una cittadina di confine è stato collegato all’offensiva russa contro i civili ucraini.
«Riteniamo tutti che la Russia sia in ultima analisi responsabile (dell’incidente) perché, a prescindere dall’esito dell’indagine, nulla di tutto ciò sarebbe accaduto se la Russia non avesse lanciato attacchi contro i civili all’interno dell’Ucraina», ha dichiarato Smith alla CNN dopo una riunione d’emergenza degli ambasciatori alleati presso il quartier generale della NATO.
Il messaggio «cristallino» emerso dall’incontro è che gli alleati sono solidali con Varsavia e continueranno a sostenere il diritto dell’Ucraina a difendere il proprio territorio.
In risposta agli allarmi lanciati martedì su un possibile attacco russo contro un alleato della NATO, Smith ha sottolineato che l’incontro è stato «calmo» e «tranquillo», dato che la NATO ha una presenza significativa sul suo fianco orientale, che sta costruendo successivamente dall’annessione della Crimea nel 2014 e dalla recente invasione ordinata da Vladimir Putin a febbraio.
A suo avviso, è questa presenza militare a garantire che tali incidenti non si ripetano. Come ha confermato mercoledì il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg dopo l’incontro con i 30 alleati, le analisi preliminari suggeriscono che il missile che ha colpito la Polonia è stato lanciato dalle difese antiaeree ucraine per respingere un attacco russo.
Stoltenberg ha escluso lo scenario di un attacco russo a un membro dell’Alleanza Atlantica. «Non ci sono indicazioni che questo sia il risultato di un attacco deliberato e non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un’azione militare offensiva contro la NATO», ha detto.
Tuttavia, l’ex primo ministro norvegese ha denunciato il caso come un «risultato diretto» della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e arriva nel bel mezzo di un’ondata di attacchi alle città ucraine. «Non è colpa dell’Ucraina», ha insistito.






