Funzionari statunitensi hanno accusato l’Iran di aver attaccato con un drone una petroliera di proprietà di un miliardario israeliano mentre navigava nelle acque del Golfo di Oman, un evento che, a loro dire, minaccia «ulteriormente» la libertà di navigazione nell’area.
«Dopo aver esaminato le informazioni disponibili, siamo certi che l’Iran abbia probabilmente compiuto questo attacco utilizzando un veicolo aereo senza pilota, una capacità letale che sta sempre più impiegando direttamente e attraverso i suoi proxy in tutto il Medio Oriente e che sta proliferando in Russia per essere utilizzata in Ucraina», ha dichiarato in un comunicato il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Il funzionario della sicurezza nazionale statunitense ha sottolineato che «non c’è alcuna giustificazione» per questo attacco, che è «l’ultimo di una serie di azioni e attività destabilizzanti più ampie».
Infine, Sullivan ha comunicato alle parti interessate il fermo impegno del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden a «sostenere il libero flusso del commercio» attraverso le vie d’acqua del Medio Oriente. Ha inoltre ringraziato il Regno Unito per essere stato il primo a dare l’allarme sull’attacco alla Pacific Zircon.
ISRAELE SOTTOSCRIVE LE ACCUSE Fonti militari israeliane hanno dichiarato alla DPA che anche Gerusalemme ritiene che Teheran sia dietro l’attacco alla petroliera al largo delle coste dell’Oman, un atto che, a loro dire, è in linea con le aspirazioni destabilizzanti dell’Iran nella regione.
La fonte si è spinta oltre gli Stati Uniti e ha affermato che l’Iran avrebbe fatto uso di un drone Shahed-136, un modello che Teheran avrebbe recentemente fornito a Mosca nell’ambito della sua offensiva contro l’Ucraina, iniziata quasi nove mesi fa.
Una petroliera di proprietà di un miliardario israeliano è stata colpita nella tarda serata di martedì da un drone nel Golfo dell’Oman, causando danni materiali ma nessuna vittima, secondo quanto riferito da una società di sicurezza britannica e da fonti citate dal quotidiano statunitense «The Wall Street Journal».
La nave attaccata stava transitando nel Golfo di Oman quando è stata colpita da un drone senza pilota, secondo le fonti del quotidiano statunitense, che suggeriscono che potrebbe essere di fabbricazione iraniana, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali.
L’incidente è avvenuto poche ore dopo che la Quinta Flotta statunitense aveva annunciato l’intercettazione nel Golfo di Oman di un «peschereccio» che trasportava «aiuti letali», tra cui «una grande quantità di materiale esplosivo», dall’Iran agli Huthi, ma Teheran non ha commentato la vicenda.
La guerra in Yemen contrappone il governo riconosciuto a livello internazionale, ora rappresentato dal Consiglio presidenziale e sostenuto dalla coalizione internazionale a guida saudita, agli Huthi sostenuti dall’Iran. Gli Huthi controllano la capitale, Sana’a, e parti del nord e dell’ovest del Paese.
L’inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, sta cercando di riavvicinare le parti per rilanciare il processo di pace, dopo che la tregua concordata in aprile per l’inizio del mese di Ramadan è scaduta in ottobre ed è stata successivamente prorogata più volte.
