Carlos Alcaraz batte il tedesco Struff e si riprende il titolo a Madrid
Il tennista spagnolo Carlos Alcaraz ha conservato il suo titolo al Mutua Madrid Open, il quarto Masters 1000 della stagione, domenica dopo una combattuta vittoria contro la sorpresa del torneo, il tedesco Jan-Lennard Struff, in tre set per 6-4, 3-6, 6-3 e dopo quasi due ore e mezza di gioco.
Al meglio
Lo spagnolo non era al meglio contro un avversario che ha dimostrato che la sua presenza in finale non era casuale e che gli ha reso le cose molto difficili. Nonostante ciò, è riuscito a superare le difficoltà per vincere il suo quarto Masters 1000 e il decimo titolo della sua carriera, il quarto nel 2023, il tutto all’età di 20 anni.
Quinta vittoria in sei tornei
La vittoria, alla sua quinta finale dell’anno su sei eventi disputati, ha inoltre permesso al giocatore di El Palmar di diventare il primo a difendere il trofeo della Caja Mágica dai tempi del suo connazionale Rafa Nadal (2013 e 2014), e gli darà anche la possibilità di tornare al numero uno se deciderà di giocare a Roma e di occupare la vetta della classifica per l’assalto al Roland Garros.
Sarà presente al Masters 1000 di Roma
Il tennista spagnolo Carlos Alcaraz ha riconosciuto la «super emozione» di aver difeso domenica il titolo del Mutua Madrid Open e ha confermato che sarà presente al Masters 1000 di Roma perché è «ambizioso», cosa che gli permetterà di riconquistare il numero uno del ranking mondiale.
Risultati molto belli
«Sono risultati molto belli. Vincere il mio quarto Masters 1000, difendere il mio titolo qui ed essere quasi alle porte di riconquistare il numero uno del ranking, sono grandi cose che sto facendo e sono molto orgogliosa del lavoro e di questi risultati. Sono ambizioso e punteremo a Roma», ha dichiarato Alcaraz in conferenza stampa.
Un giocatore di finale
Alcaraz non nasconde di poter essere considerato «un giocatore da finale», poiché ha vinto quasi tutte le finali che ha giocato grazie alla sua «capacità» di saper giocare «i momenti importanti» delle partite. «È lì che cresco e faccio le cose in modo diverso dagli altri giocatori», ha detto. «Sono uno di quelli che gioca male e riesce a superare le partite. L’80% delle partite in un anno non si gioca al livello che si desidera e quei giorni sono quelli che contano il doppio perché bisogna saper superare le difficoltà», ha aggiunto il numero due del mondo, che si preoccupa solo degli «infortuni» per il futuro.