
Le autorità ucraine hanno individuato quattro presunte camere di tortura a Kherson, una città controllata per mesi dalle forze armate russe, secondo l’Ufficio del Procuratore, che ha già iniziato a raccogliere prove su quanto accaduto in questi siti.
In queste stanze, distribuite in quattro diversi edifici, sono stati ritrovati manganelli, dispositivi per l’elettroshock e proiettili, oltre ad altri oggetti che testimonierebbero gli abusi fisici e psicologici commessi dalle truppe russe o dalle milizie simpatizzanti di Mosca.
L’ufficio del procuratore, che sta raccogliendo prove nell’ambito di un’ampia indagine sui presunti crimini commessi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa a febbraio, ha dichiarato sul suo account Facebook che anche a Kherson sono state trovate prove di almeno un’esecuzione.
La settimana scorsa, le autorità ucraine avevano già denunciato la scoperta di un’altra presunta camera di tortura a Kherson, in linea con le accuse che Kiev ha mosso nel riconquistare il terreno occupato da Mosca. Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno accusato le forze russe di torturare sistematicamente i prigionieri di guerra.






