Le autorità di controllo finanziario estoni hanno comunicato mercoledì il congelamento di beni russi per un valore di 20,1 milioni di euro, di cui oltre il 90% appartiene a due noti oligarchi, Andrei Melnichenko e Viatcheslav Kantor.
«I fondi congelati negli istituti di credito, nelle istituzioni finanziarie e nei conti bancari ammontano a circa 11,7 milioni di euro», ha dichiarato Laura Aus, capo dell’Agenzia di intelligence finanziaria estone, che ha valutato i fondi fiscali e doganali congelati a 8,4 milioni di euro.
Melnichenko possiede l’azienda di fertilizzanti Eurochem, che opera principalmente nella città di Sillamae, vicino al confine russo, mentre Kantor possiede l’azienda DBT, riferisce l’emittente estone ERR.
Le autorità estoni hanno inoltre riferito che al confine sono state sequestrate apparecchiature elettroniche di alto livello e altri beni di lusso come yacht. L’obiettivo, spiegano, è quello di impedire il trasferimento in Russia di beni che potrebbero essere utilizzati nell’industria militare, dato che le sanzioni rendono scarsa tale tecnologia dall’altra parte del confine.
Al momento non c’è consenso su come dovrebbero essere spesi tutti questi fondi congelati, anche se una parte della comunità internazionale sostiene che dovrebbero essere investiti per risarcire l’Ucraina dei danni di guerra, valutati in 350 miliardi di euro, secondo una recente stima della Banca Mondiale, della Commissione Europea e del governo ucraino.