La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha esortato le Nazioni Unite a denunciare apertamente la presunta esecuzione di prigionieri di guerra da parte dell’Ucraina e a smettere di «nascondersi dietro frasi fatte».
Il rappresentante diplomatico russo ha reagito alle dichiarazioni del vice portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, Farhan Haq, che, interrogato sulla presunta esecuzione di prigionieri, ha assicurato che l’organizzazione è «preoccupata per qualsiasi violazione dei diritti umani, indipendentemente da chi la commette».
La Zakharova ha lanciato un post sul suo canale Telegram in cui ha esortato l’ONU a «schierarsi a favore di tutto ciò che è buono e contro tutto ciò che è cattivo», ovvero a valutare gli eventi della guerra con «obiettività e imparzialità», adempiendo così «ai suoi doveri e mandati funzionali».
Ha ricordato che l’ONU ha analizzato in dettaglio e in modo proattivo gli eventi di Bucarest – dove l’Ucraina ha denunciato l’uccisione di decine di civili da parte dei russi – mentre ora, quando è Mosca ad accusare Kiev di aver commesso atrocità, l’ONU evita «qualsiasi valutazione delle informazioni fattuali».
La settimana scorsa le autorità russe hanno accusato l’Ucraina di aver giustiziato una dozzina di prigionieri di guerra. Kiev ha finora annunciato che indagherà, ma ha detto che le informazioni preliminari suggeriscono che i soldati russi hanno finto la loro resa per sparare agli ucraini, ai quali gli ucraini hanno risposto.