Il governo cileno ha invocato mercoledì la legge sulla sicurezza per affrontare lo sciopero dei camionisti che continuano a disturbare il funzionamento delle strade, dopo aver respinto la proposta dell’esecutivo di porre fine allo sciopero.
Il Ministro dell’Interno e della Sicurezza, Carolina Tohá, ha confermato la decisione di perseguire penalmente – attraverso la Legge sulla Sicurezza dello Stato – i camionisti che mantengono i blocchi in varie parti del Paese.
«Questo non è accettabile, non lo tollereremo. Per questo motivo il governo ha deciso di invocare la legge sulla sicurezza dello Stato, come è opportuno in casi come questo. La decisione è già stata presa», ha spiegato il ministro, secondo le dichiarazioni riportate da «BioBioChile».
«In tutte queste ore sono stati fatti diversi sforzi aggiuntivi, invece di andare verso una soluzione del problema, quello che alcuni dei gruppi che hanno firmato l’accordo hanno fatto è stato avanzare nuove richieste, richieste che sono totalmente sproporzionate rispetto alla realtà del Paese», ha detto.
Tohá ha ricordato che lunedì è stato raggiunto un accordo che contiene misure «molto significative», con risposte specifiche a diverse richieste avanzate. «Il governo ha fatto ogni sforzo per evitare questo conflitto», ha detto.
La Confederación de Transportistas Fuerza del Norte ha iniziato lunedì uno sciopero a tempo indeterminato per protestare contro il rincaro del carburante e l’insicurezza sulle strade, dopo che tre mesi fa i camionisti avevano chiesto al ministro delle Finanze di porre fine all’aumento dei prezzi.