62° anniversario dell’impresa eroica di Yuri Gagarin
Oggi ricorrono 62 anni da quando Yuri Gagarin è stato il primo uomo a viaggiare nello spazio. Il 12 aprile 1961, il cosmonauta e pilota sovietico decollò a bordo della capsula Vostok 1 e completò un’orbita intorno alla Terra in 108 minuti. Fu una tappa storica che segnò l’inizio della corsa allo spazio tra Unione Sovietica e Stati Uniti.
Sognava di diventare astronauta fin da bambino.
Gagarin nacque nel villaggio di Klushino, nell’oblast’ occidentale dell’Unione Sovietica, il 9 marzo 1934. Da bambino sognava di diventare pilota e si arruolò nell’aeronautica militare sovietica. Nel 1960 fu selezionato per il programma spaziale insieme ad altri cinque candidati. Dopo aver superato i test fisici e psicologici, fu scelto per essere il primo cosmonauta al mondo.
Celebrità globale
Il suo volo spaziale lo ha reso una celebrità internazionale e un eroe nazionale. Ricevette numerose decorazioni e onorificenze, tra cui quella di Eroe dell’Unione Sovietica, la più alta onorificenza del suo Paese. Fu anche eletto deputato dell’Unione Sovietica Suprema e membro dell’Accademia Internazionale di Astronautica. Inoltre, divenne vice direttore dell’addestramento presso il Centro di addestramento per cosmonauti, che in seguito portò il suo nome.
Mai tornato nello spazio
Gagarin non tornò mai nello spazio, anche se fu designato come membro dell’equipaggio di riserva per la missione Soyuz 1, che si concluse con un incidente fatale per il suo amico e collega cosmonauta Vladimir Komarov. Il governo sovietico gli proibì di tornare nello spazio per preservare la sua vita, ma non poté evitare il suo tragico destino.
Morto nel 1968
Il 27 marzo 1968, Gagarin rimase ucciso insieme al suo istruttore di volo Vladimir Seryogin quando il caccia MiG-15 che stavano pilotando si schiantò vicino alla città di Kirzhach. Le cause dell’incidente non sono mai state chiarite del tutto e hanno dato adito a diverse teorie e speculazioni.
Seppellito con gli onori
Gagarin è stato sepolto con gli onori nella Necropoli del Muro del Cremlino a Mosca. La sua eredità vive nella memoria collettiva e nei numerosi monumenti, musei, strade e città che portano il suo nome.