Aleksander Ceferin attacca Real Madrid, Barcellona e Juventus: «Sono cartelli al posto della meritocrazia».
Il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, mercoledì ha criticato la Super League europea, che, ha avvertito, «è diventata un personaggio alla Cappuccetto Rosso: un lupo travestito da nonna pronto a divorare» il calcio europeo, mentre ha attaccato Real Madrid, FC Barcelona e Juventus – i club precursori del progetto – come «cartelli al di sopra della meritocrazia e della democrazia».
Un lupo travestito da nonna
«Chi promuove questo progetto dice di voler salvare il calcio. La Super League è diventata un personaggio alla Cappuccetto Rosso: un lupo travestito da nonna pronto a divorarti. Chi vogliono prendere in giro? Nessuno. Sono cartelli al posto della meritocrazia e della democrazia. È il denaro a prevalere sul titolo. I campionati nazionali devono rimanere le pietre miliari del calcio. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti per proteggere il modello», ha detto Ceferin durante il suo discorso al 47° Congresso. Lo sloveno, nominato presidente UEFA nel settembre 2016, è stato rieletto a capo dell’organo di governo del calcio europeo fino al 2027 dopo l’incontro al Palacio de Congresos di Lisbona, in Portogallo. Sarà il suo terzo e ultimo mandato, poiché i regolamenti UEFA non ne consentono altri.
Cinismo sulla moralità
Intervenendo al congresso, Ceferin, forte della sua lotta contro la Super League, ha insistito sul fatto che il progetto guidato da Real Madrid, Barcellona e Juventus è «il cinismo al posto della moralità, l’egoismo al posto della solidarietà, l’avidità al posto della benevolenza». Non dobbiamo mai dimenticare quanto sia fragile il calcio», ha ricordato. «Non c’è spazio per i cartelli nel calcio europeo. Il calcio non appartiene a nessuno, anzi appartiene a tutti noi. L’interesse generale deve essere al di sopra dell’interesse individuale di tre club, due finanziatori e il loro portavoce», ha ribadito Ceferin contro i tre club fondatori della Super League.
Il modello «egualitario e solidale» della Premier League
Inoltre, il presidente della UEFA ha difeso il modello «egualitario e solidale» della Premier League. «La gelosia è una cattiva consigliera. Prima era la UEFA a subire le critiche, ora sembra che sia la Premier League a essere demonizzata e a dover essere rovesciata. Piuttosto che un modello da distruggere, è un modello da imitare», ha detto.
Il cambiamento nel calcio europeo
Infine, Ceferin ha messo in guardia dal cambiamento del calcio europeo, che ha definito «irriconoscibile». «I club sono stati acquistati da fondi di investimento, le identità locali sono andate perdute e i costi sono saliti alle stelle, con alcuni club gestiti in modo rischioso, persino sconsiderato, che sfida ogni logica e principio», ha avvertito.
Il pericolo della privatizzazione
«Dobbiamo sfatare il mito che la privatizzazione del calcio sia un processo inarrestabile. È un pericolo presente, come abbiamo visto, ma insieme possiamo e riusciremo inevitabilmente a cambiare il corso della storia. Il calcio è e rimarrà sempre lo sport del popolo», ha concluso Ceferin.