Il Napoli riconquista lo scudetto 33 anni dopo Maradona
Il Napoli ha conquistato giovedì il suo terzo titolo di Serie A con un pareggio per 1-1 contro l’Udinese nel 33° turno di partite, vincendo il campionato italiano 33 anni dopo averlo fatto per la seconda e ultima volta sotto la guida di Diego Maradona. La squadra del sud del Paese, una città tanto popolosa quanto appassionata di calcio, ha conquistato uno scudetto che era scontato da diverse settimane, a cinque partite dalla fine, con la migliore stagione della sua storia. L’allenatore Luciano Spalletti, vincitore di Coppa e Supercoppa con la Roma 15 anni fa, si è laureato a pieni voti con Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia.
La lunga ombra di Maradona
Con otto podi nelle precedenti 12 stagioni, l’ombra di Maradona si allungava sempre di più a Napoli. Il «Dio» del calcio ha condotto la città del Vesuvio al titolo di campione di calcio nel 1987 e nel 1990, con una Coppa UEFA in mezzo (1989).
Tre secondi posti
Da allora, Juventus, Inter e Milan hanno esteso il loro dominio sulla classifica del campionato italiano, con il Napoli particolarmente sofferente tra il 2015 e il 2019, con tre secondi posti e un terzo. Nella scorsa stagione, Spalletti ha preso in mano le redini del Napoli e lo ha tenuto in lotta per la Serie A fino a quando il Milan non ha recuperato il suo prestigio.
Osimhen e Kvaratskhelia, i motori del successo
Un anno dopo, è ora la volta della squadra «gli azzurri». Osimhen segnava buoni gol al Napoli da due anni, ma il nigeriano, 22 gol da capocannoniere, è esploso definitivamente con l’arrivo di Kvaratskhelia, la grande rivoluzione della Serie A. L’ala georgiana è arrivata in questa stagione dalla Dinamo Batumi per diventare un giocatore da tenere d’occhio sul mercato.
Kim Min-jae, uno degli attori principali
Un altro giocatore chiave è stato il centravanti sudcoreano Kim Min-jae, un importante «kaiser» arrivato dal Fenerbahce in questa stagione per rendere la squadra di Spalletti la squadra con il minor numero di gol subiti nel campionato italiano. Il gol di Osimhen giovedì a Udine, a 900 chilometri da casa, ha confermato il titolo napoletano.
Addio ai brutti ricordi
Sono finiti gli anni del quasi scudetto e, soprattutto, gli anni della crisi sportiva, della camorra e dello sfratto economico che hanno seguito la traumatica partenza di Maradona. È scomparso persino il Napoli, anche se 50.000 tifosi hanno riempito il San Paolo, oggi intitolato alla leggenda scomparsa nel novembre 2020, con la sua squadra in Terza Divisione. Passato con la sua nostalgia alla Serie C, il club è stato rifondato nel 2004 con l’arrivo del controverso produttore cinematografico Aurelio de Laurentiis. Gli investimenti e gli acquisti hanno tardato a dare i loro frutti, una volta tornati in Serie A nel 2007. Sono spariti Edinson Cavani, Marek Hamsik, Ezequiel Lavezzi e compagnia. Questa volta con nomi minori come Eljif Elmas, Stanislav Lobotka e Tanguy Ndombélé, hanno messo in piedi una campagna acquisti da ricordare, superando finalmente il marchio indelebile di Maradona.