Il presidente del Messico ribadisce che continuerà a difendere Julian Assange: «È un prigioniero politico».
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha ricevuto giovedì al Palazzo Nazionale il padre e il fratello del fondatore di Wikileaks Julian Assange, ai quali ha manifestato il proprio sostegno.
Un affronto inaccettabile alla libertà di espressione
«Ho ricevuto John e Gabriel Shipton, rispettivamente padre e fratello di Julian Assange, che continueremo a difendere, poiché è un prigioniero politico e il suo caso è un affronto inaccettabile alla libertà di espressione», ha dichiarato il presidente messicano sul suo profilo Twitter.
Non ha fornito ulteriori dettagli sull’incontro
Oltre a manifestare il suo sostegno ad Assange, López Obrador non ha rivelato i dettagli dell’incontro con la famiglia. Non è la prima volta che il presidente messicano incontra i parenti del detenuto, che si sono espressi a favore del suo rilascio e hanno esortato il governo statunitense a ritirare le accuse contro di lui.
Assange deve affrontare 18 accuse penali negli Stati Uniti
Assange deve rispondere di 18 accuse penali negli Stati Uniti e dovrà affrontare accuse di spionaggio se verrà trasferito negli Stati Uniti. Rischia un totale di 175 anni dietro le sbarre, anche se il governo statunitense afferma che probabilmente verrebbe condannato a una pena compresa tra i quattro e i sei anni.
Incarcerato nel Regno Unito da aprile 2019
L’attivista è detenuto nel Regno Unito dall’aprile 2019, quando è stato arrestato dopo quasi sette anni di permanenza nell’ambasciata ecuadoriana a Londra. Il fondatore di Wikileaks aveva inizialmente cercato rifugio nell’ambasciata per evitare una possibile estradizione in Svezia, dove era anche indagato, e temeva che fosse un primo passo verso gli Stati Uniti.