Joan Laporta: «Il Barça non ha mai agito con l’obiettivo di alterare la competizione».
Il presidente del Barcellona, Joan Laporta, ha ribadito lunedì che il club «non ha mai compiuto alcuna azione che avesse l’obiettivo finale o l’intenzione di alterare la competizione per ottenere un qualche tipo di vantaggio sportivo», denunciando al contempo il «linciaggio pubblico» contro l’istituzione per il ‘caso Negreira’, per il quale ha chiesto «alle istituzioni e ai media» di rispettare il «principio di innocenza».
Non hanno mai voluto alterare la competizione
Il Barcellona non ha mai compiuto alcuna azione con l’obiettivo finale o l’intenzione di alterare la competizione per ottenere qualche tipo di vantaggio sportivo», ha ribadito Laporta durante un’apparizione davanti ai media per spiegare il «caso Negreira».
Gigantesca campagna diffamatoria internazionale
Il leader ha iniziato il suo discorso denunciando una «gigantesca campagna diffamatoria internazionale», con «dichiarazioni diffamatorie che non hanno nulla a che fare con la realtà». «Al Barça vogliamo vincere e ci piace il modo in cui vinciamo, giocando bene. Non ci piace vincere con l’aiuto dell’arbitro. È ovvio che abbiamo dei detrattori, che cercano di erodere il nostro prestigio, a volte per invidia, a volte per sentimento e a volte per questioni extra-sportive», ha detto. «Non ci riusciranno, nessuna campagna diffamatoria impedirà al Barça di continuare a essere un’istituzione o un club di riferimento per lo sport mondiale», ha aggiunto.
Consulenza professionale
Laporta ha dichiarato che il Barça ha avuto una «consulenza professionale» da parte di una persona con un «curriculum nella professione arbitrale» che ha svolto il suo lavoro «con chiarezza e trasparenza». «Questa consulenza esisteva e si trova nelle fatture, pagate tramite bonifico bancario», ha detto. «Ci sono individui di un’entità esterna al club, non del Barça, che hanno approfittato del contesto per trarre profitto, difenderemo l’onore del club, siamo i primi interessati a che la questione sia conosciuta fino in fondo. Il Barcellona è una vittima in questa vicenda. In nessun caso il Barça sarebbe responsabile».
«Intollerabile e inspiegabile».
Il presidente del Barça è apparso accanto ai 629 rapporti tecnico-arbitrali, ai 43 CD e ai quattro diversi rapporti analizzati dall’indagine esterna, appellandosi alla «presunzione di innocenza che il Barça non ha avuto finora nei media». «È stato sottoposto a una condanna e a un linciaggio mediatico senza processo. Stiamo assistendo a un processo salomonico, è intollerabile e inspiegabile», ha lamentato.
«LaLiga ha agito in modo incauto».
«LaLiga ha agito in modo incauto, irresponsabile e con una chiara mancanza di professionalità. Chiedo a Tebas di smettere di alimentare questa polemica. Sta avvalorando un’ipotesi che è falsa», ha criticato il presidente dell’associazione dei datori di lavoro, prima di ringraziare Luis Rubiales, presidente della RFEF, José Manuel Franco, presidente della CSD, e Gianni Infantino, presidente della FIFA, per la loro «azione prudente».