L’Unione Europea ha elogiato le autorità di transizione della Guinea e la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) per aver sviluppato un calendario per consolidare la transizione verso la democrazia in 24 mesi, un anno in meno rispetto a quanto precedentemente previsto.
«Chiediamo alle Autorità di transizione di prepararsi all’attuazione in modo inclusivo. L’UE è pronta a sostenere il ritorno all’ordine costituzionale», ha dichiarato in un comunicato la portavoce per gli affari esteri dell’UE, Nabila Massrali.
Questo calendario, che inizierà il 1° gennaio 2023, secondo il leader della giunta militare insediata in Guinea dopo il colpo di Stato, Mamady Doumbouya, dovrà essere presentato al vertice dell’ECOWAS, per la sua successiva approvazione e attuazione.
Le autorità di transizione hanno chiesto all’ECOWAS di fornire il necessario supporto «tecnico e finanziario» per l’attuazione del piano. Hanno inoltre manifestato la volontà di impegnarsi in attività di advocacy per mobilitare risorse materiali, finanziarie e tecniche per il successo di questo periodo.
L’attuale presidente di transizione si è impegnato nell’ottobre 2021 con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) ad adottare un «calendario realistico e consensuale» per determinare la durata della transizione, una settimana dopo aver nominato Mohamed Béavogui come nuovo primo ministro.
Da quando è salito al potere nel settembre 2021, Doumbouya ha promesso di «riunificare» i guineani prima delle prossime elezioni, alle quali non si candiderà e che devono ancora tenersi.
La rivolta è arrivata dopo mesi di crisi politica nel Paese dovuta alla decisione dell’ex presidente Alpha Condé di modificare la costituzione per candidarsi a un terzo mandato e alla sua vittoria alle elezioni presidenziali del 2020, in cui gli altri candidati, tra cui Diallo, hanno denunciato brogli.