Il Tribunale elettorale superiore (TSE) del Brasile ha ordinato un’indagine sulla squadra dell’attuale presidente del Paese e candidato alla rielezione, Jair Bolsonaro, per presunte irregolarità nella campagna elettorale per il secondo turno in cui affronterà l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva il 30 ottobre.
Il giudice Alexandre de Moraes ha preso questa decisione, dopo aver negato la richiesta di Bolsonaro (PL) di indagare sulle stazioni radio per aver presumibilmente dato la preferenza al suo avversario Lula da Silva, in quanto il magistrato ha sostenuto la mancanza di prove, riporta il portale brasiliano G1.
Nel respingere la richiesta, Moraes ha affermato che questa azione da parte del candidato presidenziale solleva una presunta frode alla vigilia delle elezioni «senza una base documentale credibile, priva, quindi, di una minima indicazione di prova», non presentando il numero specifico di stazioni e inserimenti che sarebbero oggetto di denuncia.
Le stazioni radio, che il team di Bolsonaro aveva accusato di nascondere la trasmissione di propaganda ufficiale, hanno dichiarato di non aver ricevuto il materiale. Nel frattempo, la Corte ha indicato che spetta ai partiti stessi regolare la pubblicazione della propaganda.
Bolsonaro, da parte sua, si è scagliato nella tarda serata di mercoledì alle porte del Palazzo Alvorada per criticare Moraes e ha annunciato che intende fare appello alla decisione perché ha «prove inconfutabili di manipolazione» e, quindi, il caso «non è chiuso».
«Andremo al limite, in termini di ciò che la Costituzione consente, e dimostreremo ciò che i nostri audit dimostrano, ovvero che c’è davvero una disparità», ha detto.
Il leader del Partito Liberale ha accusato il TSE di aver manipolato il risultato delle elezioni di domenica a favore di Lula. «Siamo ancora una volta vittime, abbiamo assistito a interferenze contro di noi: questa è manipolazione elettorale», ha denunciato.