
L’Ufficio del Difensore civico peruviano ha manifestato la propria disponibilità a collaborare con l’Organizzazione degli Stati americani (OSA) nella sua imminente visita nel Paese su richiesta della Presidenza, durante la quale valuterà la situazione democratica dello Stato latinoamericano.
In un’intervista rilasciata alla radio RPP, Eliana Revollar, Difensore civico del Perù, ha dichiarato che, pur non avendo richiesto l’incontro con l’OSA, sarebbe stata disposta a collaborare se l’organizzazione glielo avesse chiesto.
«Non abbiamo chiesto un incontro (con l’OSA), né lo abbiamo fatto con la CIDH (Commissione interamericana per i diritti umani): sono stati loro a cercarci. Se (l’OSA) ritiene opportuno richiedere la partecipazione dell’Ufficio del Mediatore, siamo disposti a contribuire», ha dichiarato Revollar durante l’intervista.
A questo proposito, il Difensore civico peruviano ha sottolineato l’importanza che l’OSA abbia «una visione molto panoramica di ciò che sta accadendo» in Perù, motivo per cui ha esortato l’organizzazione non solo a parlare con l’Esecutivo, ma anche con la Magistratura, la Procura e il Congresso.
«È importante, credo, che abbia una visione molto panoramica di ciò che sta accadendo nel nostro Paese», ha dichiarato Revollar, secondo quanto riportato dal giornale.
Tuttavia, la vicepresidente del Perù, Dina Boluarte, ha annunciato che il gruppo di alto livello dell’OSA dovrebbe arrivare a Lima la prossima settimana.
Secondo l’agenzia Andina, il ministro dello Sviluppo e dell’Inclusione sociale ha chiesto che la commissione dell’OSA sia «ricevuta con rispetto».
«È molto positivo che i rappresentanti dell’OSA vengano nel Paese per verificare di persona la realtà politica, credo che vengano più che altro per la carta democratica che l’esecutivo ha invocato con questo organismo internazionale», ha ribadito.
La scorsa settimana, l’OSA ha espresso il suo sostegno al presidente Castillo e ha annunciato che invierà in Perù una delegazione di «alto livello» per analizzare la situazione democratica del Paese sudamericano, a seguito di una precedente richiesta di aiuto da parte dello stesso presidente peruviano.
Il governo peruviano ha chiesto formalmente all’OSA di attivare una serie di articoli della Carta democratica, in base ai quali l’organizzazione può fornire assistenza quando «il governo di uno Stato membro ritiene che il suo processo politico istituzionale democratico o il suo legittimo esercizio del potere siano a rischio».
La richiesta di Castillo è arrivata appena una settimana dopo che l’Ufficio del Procuratore Generale ha presentato al Congresso un’accusa costituzionale contro il presidente, accusandolo di presunta corruzione.
Secondo la Procura Generale, Castillo sarebbe a capo di un’organizzazione criminale attiva nel Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni, in complicità con alti funzionari, uomini d’affari e terzi, al fine di favorire il consorzio del Ponte Tarata III e altre imprese nelle gare d’appalto pubbliche.