
Il commissario europeo per la Giustizia Didier Reynders ha stimato che le sanzioni del blocco contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina hanno portato al congelamento di beni di cittadini russi per un valore di oltre 17 miliardi di euro. «Stiamo parlando dei beni di circa 90 persone, più di 17 miliardi di euro bloccati in sette Stati membri, tra cui circa 2,2 miliardi in Germania», ha spiegato il commissario belga nelle dichiarazioni rilasciate ai media del conglomerato di notizie tedesco Funke Group.
L’UE ha finora adottato otto pacchetti di sanzioni contro la Russia dopo l’invasione del 24 febbraio, mentre i politici ucraini hanno insistito affinché il denaro «congelato» fosse reindirizzato alla ricostruzione postbellica in Ucraina.
A questo proposito, Reynders ha sostenuto che si tratta di una possibilità, a condizione che sia dimostrato che il denaro proviene da attività criminali.
«In questo caso, è possibile destinarli a un fondo di compensazione per l’Ucraina», ha spiegato Reynders, prima di aggiungere che l’importo congelato «non è neanche lontanamente sufficiente per finanziare un processo di ricostruzione nazionale».
Reynders ha anche ricordato che a questa somma vanno aggiunti i 300 miliardi di euro di riserve valutarie della Banca Centrale Russa, un importo che «almeno è possibile mantenere congelato come garanzia che la Russia è volontariamente impegnata a partecipare al processo di ricostruzione».