
Migliaia di persone hanno sfilato per le strade dell’Iran domenica per protestare contro la morte in carcere, il mese scorso, della giovane Mahsa Amini, nonostante l’avvertimento lanciato sabato dal capo delle Guardie Rivoluzionarie Husein Salami contro un possibile ripetersi delle proteste.
Testimoni per l’agenzia di stampa DPA hanno confermato che le forze di sicurezza hanno nuovamente usato la forza per reprimere le manifestazioni in diverse parti del Paese.
Finora sono state segnalate numerose manifestazioni a Teheran e una marcia a Mashhad, nel nord-est del Paese.
La polizia ha usato gas lacrimogeni per sgomberare i cortei nella capitale e ha persino usato i manganelli per reprimere i manifestanti alla manifestazione di Mashhad, che si è svolta in un’università.
Il comandante della Guardia Rivoluzionaria iraniana aveva avvertito sabato i manifestanti che «le proteste finiranno oggi», in un messaggio ai partecipanti ai 40 giorni di marce in tutto il Paese per protestare contro la morte in carcere della giovane donna, arrestata perché indossava un velo sbagliato.
«I manifestanti non devono mettere alla prova la pazienza del sistema», ha avvertito sabato il generale prima di rivolgersi direttamente ai giovani del Paese: «Le proteste finiscono oggi. Non scendete più in strada.