
L’ambasciata russa in Lettonia ha denunciato lunedì la rimozione e la demolizione dei monumenti sovietici nel Paese e ha invitato la comunità internazionale a condannare questo atteggiamento delle autorità baltiche.
La missione diplomatica russa a Vilnius ha espresso il suo disaccordo con la rimozione del monumento ai caduti della Seconda Guerra Mondiale nella città di Daugavplis, così come dei tributi ai soldati sovietici sul Monte dell’Amicizia.
Secondo la diplomazia russa, la Lettonia ha «ignorato grossolanamente» le linee guida del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite e ha criticato Vilnius perché «se ne frega» dell’opinione di «centinaia di migliaia di residenti nel suo stesso Paese».
«L’élite al potere in Lettonia continua a deridere in modo cinico e provocatorio la memoria degli eroi caduti che hanno salvato l’etnia lettone dallo sterminio totale, abbattendo le strutture commemorative erette in loro onore», ha dichiarato l’ambasciata russa, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa TASS.
In questo contesto, le autorità russe hanno fatto appello alla comunità internazionale, alle varie organizzazioni internazionali specializzate in materia e alle ONG affinché «forniscano una valutazione consolidata di queste barbare buffonate dell’élite al potere in Lettonia».
La Lettonia è stata uno dei principali Paesi che, sullo sfondo della guerra in Ucraina, ha colto l’occasione per rimuovere numerosi monumenti sovietici sparsi nel suo spazio pubblico, adottando al contempo misure politiche volte a prendere le distanze dall’influenza russa, come l’uso della lingua russa nelle classi.






