
Le autorità honduregne hanno chiesto agli Stati Uniti lo status di protezione temporanea (TPS) per il Paese, data l’impossibilità di rimpatriare i migranti honduregni in modo «dignitoso» e in un ambiente «democratico, prospero e sicuro».
«Questo significherà un importante sollievo mentre riusciamo ad attaccare e affrontare queste delicate situazioni», ha spiegato il ministero degli Esteri honduregno in una lettera indirizzata al segretario alla Sicurezza interna degli Stati Uniti, Alejandro Mayorkas.
Tegucigalpa ha sostenuto che il ritorno di «un numero significativo di persone» potrebbe provocare «più disoccupazione, più violenza, più insicurezza alimentare, meno opportunità per le persone che attualmente vivono in Honduras e molto probabilmente più immigrazione irregolare».
L’Honduras ha inoltre elogiato la capacità migratoria degli Stati Uniti, sottolineando «la forte agenda bilaterale» tra i due Paesi. «Dal primo giorno in cui si è insediata, la Presidente Xiomara Castro ha attaccato con forza le strutture criminali, smantellando le reti di corruzione e impunità», ha dichiarato.
Tuttavia, nella lettera a Mayorkas, pubblicata sul suo profilo Facebook, il Ministero degli Esteri ha ricordato a Mayorkas che «l’ambizioso piano del presidente Castro richiede tempo e impegno da parte di tutti gli honduregni per diventare realtà».






