
Lunedì il Ministero degli Interni ucraino ha smentito le affermazioni delle autorità di polizia secondo le quali si sospetta che alcune delle armi consegnate dai suoi partner per far fronte all’invasione russa siano finite nelle mani di organizzazioni criminali che operano in luoghi come Svezia, Paesi Bassi e Danimarca.
«I propagandisti del Cremlino creano pericolosi miti e finzioni sui processi in corso in Ucraina», ha esordito il Ministero degli Interni, smentendo le dichiarazioni di uno dei capi dell’Ufficio Nazionale di Investigazione (NBI), Christer Ahlgren.
Kiev ha criticato un rapporto pubblicato dall’emittente pubblica finlandese Yle in cui Ahlgren afferma di essere in possesso di informazioni secondo cui alcune delle armi consegnate all’Ucraina dall’inizio della guerra, poco più di otto mesi fa, sarebbero finite nelle mani sbagliate.
«Le armi inviate all’Ucraina sono state trovate anche in Svezia, Danimarca e Paesi Bassi (…) Abbiamo visto segni che queste armi stanno già arrivando in Finlandia», ha detto Ahlgren, che pur sottolineando l’importanza di queste consegne per combattere la Russia, ha anche avvertito che avranno a che fare con tutti questi armamenti «per decenni». «Pagheremo il prezzo qui», ha detto.
Secondo l’Ucraina, questo organo di informazione sta preparando una rettifica poiché alcune delle informazioni presentate nell’articolo potrebbero essere state «in qualche modo fabbricate» dal giornalista, in quanto le parole attribuite al rappresentante della polizia intervistato non corrispondono all’originale.
Kiev ha spiegato che questa informazione «multicanale» fa parte dei tentativi del «regime» del presidente russo Vladimir Putin di «offuscare l’immagine dello Stato ucraino agli occhi dei suoi partner».
«Usano il frutto del lavoro di giornalisti stranieri che utilizzano fonti non verificate, voci su internet, ipotesi illogiche, opinioni di esperti affiliati alle forze filorusse», ha denunciato il ministero degli Interni.
A metà anno Europol ha avvertito che la proliferazione e il massiccio invio di armi all’Ucraina in relazione alla guerra con la Russia potrebbero portare a un aumento del traffico di armi da fuoco attraverso le rotte consolidate del contrabbando.
«Questa minaccia potrebbe essere ancora più grande una volta terminato il conflitto», ha avvertito Europol. Le autorità europee temono che l’Ucraina possa ripetere il caso dei Balcani, dove le organizzazioni criminali hanno utilizzato i territori dell’ex Jugoslavia come importanti mercati illegali per le armi da fuoco, grazie alle ingenti forniture di armi durante quel conflitto.