
Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato martedì di essere pronto a riprendere il dialogo tra la Turchia e l’Unione Europea, nonché i colloqui sulla modernizzazione dell’unione doganale e i negoziati di adesione.
Lo ha detto chiaramente durante una telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, al quale Erdogan ha anche detto che è necessario rafforzare le relazioni tra i due Paesi, discutendo anche della guerra in Ucraina, secondo l’agenzia di stampa Anatolia.
Per rafforzare le loro relazioni bilaterali, il leader turco ha chiesto a Scholz di riportare la Germania alla «sua posizione neutrale» nel quadro dei legami diplomatici turco-greci, facendo riferimento alle sue recenti dichiarazioni in cui ha difeso la sovranità di Atene di fronte agli «attacchi turchi».
Scholz ha detto, dopo un incontro con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, che «non è accettabile» che un partner della NATO metta in discussione un altro, una chiara allusione alla disputa che i due Paesi condividono nel Mediterraneo orientale.
Sebbene la situazione nel Mediterraneo orientale sia migliorata negli ultimi mesi e la diagnosi dell’UE sull’atteggiamento della Turchia sia positiva, i leader continuano a esprimere perplessità sulla situazione di Cipro e sulle questioni relative allo Stato di diritto interno della Turchia.
L’UE si è concentrata in precedenza sulla risoluzione del conflitto cipriota e ha deplorato che i contatti sponsorizzati dalle Nazioni Unite a Ginevra non siano serviti a riavviare i negoziati. Hanno inoltre identificato la situazione dei diritti fondamentali come una «grande preoccupazione» nelle relazioni bilaterali.
Tra le divergenze più recenti, a ottobre l’UE ha espresso la sua preoccupazione per la legge recentemente approvata dalla Turchia contro la disinformazione, che prevede pene detentive fino a tre anni per la diffusione di «fake news».
La Turchia è stata nominata candidato ufficiale dell’UE nel 1999, ma i negoziati di adesione sono congelati. Il mese scorso, un rapporto della Commissione europea ha criticato Ankara per non essersi mossa verso l’obiettivo di entrare nel blocco, citando «gravi carenze nel funzionamento delle istituzioni democratiche», ha ricordato la DPA.






