
Il governatore militare del Nord Kivu, la provincia congolese dove il gruppo ribelle Movimento del 23 marzo (M23) avrebbe attaccato le postazioni dell’esercito dal 2021, ha invitato la popolazione locale a «non essere un ostacolo» all’insicurezza del Paese, dopo le mobilitazioni contro il Ruanda degli ultimi due giorni.
In un comunicato ufficiale reso pubblico lunedì, ha chiesto che non vengano frapposti ostacoli alle misure messe in atto contro l’aggressione straniera nel territorio di Rutshuru, una città vicina al confine con il Ruanda dove sono in corso intensi combattimenti tra l’esercito e i terroristi dell’M23, secondo il quotidiano locale «Politico».
Le manifestazioni si sono svolte nella città di Goma, capitale del Nord Kivu, per prendere posizione contro il sostegno del Paese vicino al gruppo ribelle, che nei giorni scorsi ha provocato l’espulsione del suo ambasciatore dal territorio congolese.
Secondo la stampa locale, i manifestanti hanno addirittura preso d’assalto la barriera all’ingresso del Ruanda e il generale Constant Ndima ha invitato la popolazione a essere «pienamente vigile», a rimanere unita, a mantenere la calma e a lasciarsi proteggere dalle forze di difesa e di sicurezza.
«Ancora una volta, il governatore militare della provincia del Nord Kivu chiede alla popolazione di non diventare un ostacolo alle azioni in corso per difendere l’integrità minacciata del nostro territorio e per garantire la protezione delle popolazioni e dei loro beni», ha dichiarato nel comunicato.
Ha esortato i cittadini ad «astenersi dall’organizzare manifestazioni popolari che possano favorire l’infiltrazione del nemico» e ad evitare «inutili» conflitti intercomunitari.
Nell’ultima settimana, l’Unione Africana ha espresso la sua «profonda preoccupazione» per la situazione nel Paese a seguito delle avanzate del gruppo M23.
L’M23 è accusato dal novembre 2021 di aver compiuto attacchi contro le postazioni dell’esercito nel Nord Kivu, nonostante le autorità congolesi e l’M23 abbiano firmato un accordo di pace nel dicembre 2013, dopo i combattimenti del 2012 con l’esercito, sostenuto dalle truppe delle Nazioni Unite.
Le relazioni tra la RDC e il Ruanda sono in crisi da quando sono arrivati in massa nell’est della RDC gli hutu ruandesi accusati di aver massacrato i tutsi durante il genocidio del 1994. Dopo un periodo di distensione diplomatica, il conflitto ha ripreso intensità a maggio, quando il governo congolese ha convocato l’ambasciatore ruandese per denunciare il presunto sostegno del Paese all’M23.






