
Il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, ha chiesto martedì alla Prima Camera preliminare dell’organismo di riprendere le indagini sui presunti crimini contro l’umanità in Venezuela.
Khan ha concluso, a seguito di una valutazione «indipendente e obiettiva» da parte dell’Ufficio del Procuratore dell’organismo, che sebbene le autorità venezuelane abbiano adottato misure per affrontare «una serie di questioni strutturali e sistemiche», queste sono «di portata insufficiente o non hanno ancora avuto un impatto tangibile».
In questo modo, il Procuratore capo della CPI ha sostenuto che con questa richiesta cerca di «continuare la sua cooperazione in buona fede a sostegno degli sforzi delle autorità venezuelane per portare avanti un procedimento nazionale che soddisfi i requisiti di complementarità dello Statuto di Roma».
A questo proposito, ha chiarito che questa richiesta, così come le conclusioni dell’indagine, «non vanno a scapito del Venezuela». Ha dichiarato di rimanere «impegnato» nel dialogo con le autorità e le parti interessate nella «ricerca della verità».
«Colgo l’occasione per elogiare ancora una volta il governo del Venezuela per la sua interazione costruttiva con il mio Ufficio dall’apertura dell’esame preliminare e fino ad oggi. In ultima analisi, spetterà ai giudici della Corte decidere sul merito della richiesta di rinvio del Venezuela e della nostra richiesta», ha dichiarato.
Khan ha già comunicato ad aprile la sua intenzione di inviare tale richiesta dopo aver ricevuto una richiesta di rinvio dal Venezuela, che corrisponde alla procedura prevista dall’articolo 18 dello Statuto di Roma, in base alla quale uno Stato può informare la CPI di indagini in corso sugli stessi atti criminali che possono costituire crimini sotto la giurisdizione del tribunale e chiedere al procuratore capo della CPI di fare riferimento a tali indagini.
Spetta ora alla Camera preliminare decidere il prossimo passo, dopo che Khan ha già presentato la sua richiesta di procedere con l’indagine, alla quale, come ha ricordato il capo della CPI ad aprile, «le autorità venezuelane non hanno acconsentito».
La richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di proseguire le indagini è stata applaudita dal leader dell’opposizione Juan Guaidó, per il quale sottolinea «il lavoro delle vittime, dei loro rappresentanti e della società civile sulla strada per ottenere giustizia».
La CPI ha aperto due indagini preliminari sugli abusi che sarebbero stati commessi dalle forze chaviste dall’aprile 2017 e, in generale, sulla repressione delle proteste contro il governo di Nicolás Maduro, con il quale Khan si è incontrato all’inizio del mese per approfondire la questione.






