Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha criticato mercoledì la Grecia per la sua posizione «insincera» e «disonesta», riferendosi alla presenza militare greca su isole del Mar Egeo che la Turchia ritiene debbano essere smilitarizzate.
«Almeno 16 delle 23 isole dell’Egeo, che avrebbero dovuto essere smilitarizzate secondo gli accordi, sono armate dalla Grecia», ha detto, aggiungendo che Atene «viola i diritti della minoranza turca» nella regione greca della Tracia occidentale.
Cavusoglu ha sottolineato che la Grecia percepisce l’Egeo come un «mare greco» ignorando i diritti e gli interessi della Turchia e bloccando la strada per la risoluzione della controversia in base al diritto internazionale.
In questo modo, ha spiegato che, nell’ambito di questi possibili colloqui, la Grecia cerca di imporre «la sua concezione massimalista», mentre gli obiettivi di Ankara si concentrano sulla tutela dei diritti sia della popolazione turca che dei cittadini di Cipro Nord, uno Stato de facto riconosciuto solo da Ankara, che comprende il nord-est dell’isola.
Il ministro degli Esteri turco ha inoltre sottolineato che la Grecia è «molto inquieta» per la crescente influenza regionale della Turchia. «Ma un vicino intelligente ne sarebbe contento e lo userebbe a proprio vantaggio», ha argomentato.
Tuttavia, Atene ha una «mancanza di visione strategica» per quanto riguarda i legami con Ankara, così come una crescente presenza nel Paese della cosiddetta «lobby anti-turca», come riportato dall’agenzia di stampa Anatolia.
Cavusoglu ha anche criticato la Grecia per essere un «rifugio sicuro per molte organizzazioni terroristiche, come il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e l’Organizzazione del Terrore Gulenista (FETO)».
Il ministro degli Esteri ha concluso il suo intervento affermando che Atene non ha risposto alla richiesta del governo turco di istituire un centro congiunto per la lotta al terrorismo.