Giovedì le autorità cinesi hanno auspicato di risolvere la crisi nella penisola coreana attraverso «negoziati e dialogo» dopo che Pyongyang ha effettuato decine di test balistici negli ultimi mesi, una questione che ha fatto scattare l’allarme nei Paesi della regione.
Mentre la Corea del Sud e gli Stati Uniti estendono le loro esercitazioni militari congiunte nell’area, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha sottolineato che «salvaguardare la pace e la stabilità nella penisola fa parte dell’interesse comune» e ha ribadito che il dialogo e i colloqui tra le parti sono essenziali a tal fine.
«Speriamo che le parti affrontino le cause principali del problema nella penisola coreana, si confrontino e creino le condizioni per la ripresa di un dialogo significativo», ha detto Zhao.
Sulla possibilità di rafforzare le sanzioni contro la Corea del Nord, ha detto che Pechino «ha sempre svolto un ruolo costruttivo in questa materia, raccomandando la riconciliazione e facilitando il dialogo». Tuttavia, ha osservato che «il contesto e le radici della situazione attuale sono chiari».
MISSILE INTERCONTINENTALE La Corea del Nord ha lanciato nelle ultime ore tre missili, uno dei quali è un missile balistico intercontinentale (ICBM) «Hwasong 17» che, pur essendo stato schierato correttamente, è caduto poco dopo nelle acque del Mar del Giappone, noto anche come Mare Orientale, a causa di un problema di volo.
Il missile, lanciato dalla zona di Sunan intorno alle 7.40 (ora locale), non ha raggiunto la velocità prevista, secondo le fonti della difesa sudcoreana riportate dall’agenzia di stampa Yonhap.
Più tardi, intorno alle 8.30 (ora locale), le autorità nordcoreane hanno dato il via libera al lancio di altri due missili a corto raggio da Gaecheon, un test che arriva un giorno dopo che Pyongyang ha proceduto al lancio di oltre venti missili verso il Mar del Giappone e il Mar Giallo.