Centinaia di ghanesi sono scesi in piazza nella capitale Accra questo fine settimana per chiedere le dimissioni del Presidente Nana Akufo-Addo a causa dell’esplosione dell’inflazione nel Paese negli ultimi mesi.
La protesta «Kume Preko» («Per questo è meglio che mi uccidi» in lingua Akan) prende il nome da una grande marcia guidata dallo stesso Akufo-Addo nel 1995 contro l’allora presidente Jerry John Rawlings per l’alto costo della vita.
Ora, i critici del presidente in carica hanno ripreso il nome per chiedere la sua rimozione dal potere, così come le dimissioni del vicepresidente Mahamudu Bawumia e del ministro delle Finanze Ken Ofori-Atta, soprattutto a causa dell’impennata del 37% dell’inflazione negli ultimi mesi.
Uno dei principali organizzatori della protesta, l’avvocato Martin Kpebu, ha dato tempo ai tre fino a mercoledì 9 novembre per dimettersi perché i ghanesi «non possono più sopportare la pressione e stanno soffocando».
Nel suo discorso, riportato dal portale News Ghana, Kpebu ha invitato il Presidente del Parlamento ghanese, Alban Sumana Kingsford, ad assumere il potere e a presentare immediatamente un’iniziativa per ridurre le tasse e il prezzo del carburante.
Sebbene la scorsa settimana il presidente abbia ammesso che il Paese si trova in una «profonda crisi», il suo partito, il New Patriotic Party, domenica ha respinto tutte le richieste di dimissioni. Il portavoce del gruppo, Richard Ahiagbah, ha definito le richieste di Kpebu un’esagerazione.
«Mio fratello Kpebu è partito per la tangente emotiva e invece di cercare soluzioni non fa altro che fomentare la popolazione. Direi quasi che ha sfumature personali», ha dichiarato nei commenti riportati da Ghana Web.