
Il capitano della nave di soccorso «Humanity 1» ha disobbedito all’ordine di salpare dal porto italiano di Catania con 35 dei migranti salvati ancora a bordo, dopo che le autorità italiane avevano accettato solo migranti minorenni e le loro madri.
«Alle 11.30 circa è stato chiesto alla ‘Humanity 1’ di lasciare il porto di Catania con 35 superstiti a bordo. Il capitano rifiutò l’ordine. La legge del mare lo obbliga a portare tutte le persone soccorse in mare in un porto sicuro», ha spiegato la ONG tedesca SOS Humanity, proprietaria della nave, in un messaggio pubblicato su Twitter.
L’organizzazione ha sottolineato che «i sopravvissuti hanno diritto a una valutazione della protezione individuale e questa può essere effettuata solo sulla terraferma. Rispedire in mare queste 35 persone che cercano protezione nelle acque territoriali è una forma di espulsione collettiva e quindi illegale. L’ONG considera tutti i migranti come rifugiati.
Dalla nave sono sbarcati in totale 144 migranti, tutti minori, tra cui un neonato. Sono stati assistiti dalla Protezione Civile e dai volontari della Croce Rossa Italiana che hanno fornito acqua, caffè, pannolini e coperte ai nuovi arrivati.
Le misure sono in linea con la politica recentemente annunciata dal ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi, membro del governo guidato dal primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni, che aveva promesso di inasprire la politica migratoria nazionale durante la sua campagna elettorale.
L’Italia ora consente lo sbarco di uomini, donne e bambini feriti in generale, ma vuole ritenere responsabili i Paesi in cui le imbarcazioni di soccorso sono registrate. Nel caso dell'»Umanità 1″, quel Paese è la Germania.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha chiesto domenica una soluzione a livello europeo al problema dei migranti che arrivano via mare. Parlando a «Il Messaggero», Tajani ha spiegato che è giusto accogliere malati, donne e bambini, pur riconoscendo che il governo ha rafforzato la sua politica di identificazione.
«Non possiamo trasformare il Mediterraneo in un cimitero, ma dobbiamo sapere chi è a bordo, da dove viene e dove è stato raccolto», ha detto.
CRITICHE DALL’OPPOSIZIONE E DALL’AMNESTIA Amnesty International e l’opposizione italiana hanno respinto questa accoglienza selettiva e hanno avvertito che si tratta di una violazione del diritto internazionale.
«È una violazione del diritto internazionale, una violazione della Convenzione di Ginevra sui rifugiati», ha dichiarato Jean-Claude Samouiller, presidente di Amnesty International Francia, parlando con RFI.
«Non classificare le persone in questo modo! Al contrario, li accogliamo sul territorio e facilitiamo loro le procedure se desiderano chiedere asilo e dopo un esame approfondito e individuale di ogni persona per sapere se ha diritto o meno allo status di rifugiato, che dipende dal modo in cui è perseguitato nel proprio Paese, in modo da non rimandare indietro le persone senza aver offerto loro la possibilità di chiedere asilo», ha sostenuto.
Samouillier ha anche ricordato la situazione dei migranti in Libia, che ha descritto come «assolutamente infernale»: «c’è prostituzione forzata, stupri, tortura dei migranti, lavoro forzato». «Alcuni si trovano in una situazione di schiavitù e l’Unione Europea non può essere complice di questa indegnità», ha dichiarato.
«È assolutamente necessario che i Paesi dell’Unione Europea rispettino il diritto internazionale e salvino le persone in mare. Non possono scendere a compromessi sul diritto di asilo e l’UE deve essere all’altezza dei suoi impegni internazionali e dei valori su cui è stata fondata l’Europa.
Anche Aboubakar Soumahoro, membro dell’Alleanza dei Verdi e della Sinistra, ha criticato questa «accoglienza selettiva» da parte del porto di Catania. «Sono indignato, non si può speculare con neonati, donne, bambini, persone stremate dalla fatica, traumatizzate e sfinite dal freddo, per quello che sta accadendo», ha lamentato in dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa italiana AGI.
Il segretario generale del Partito Democratico, Enrico Letta, ha criticato su Twitter questa politica «inaccettabile» e «contraria ai principi di umanità e alle norme internazionali».
«Anche la scelta del governo di distinguere arbitrariamente chi può sbarcare e chi no appare priva di qualsiasi fondamento giuridico», ha aggiunto la portavoce del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, Debora Serracchiani.
«Chiediamo al ministro Piantedosi di venire in Aula a riferire sulle scelte fatte per lo sbarco della ‘Humanity 1’ a Catania», ha aggiunto. «Queste opzioni sembrano illegittime, contrarie al diritto internazionale e inaccettabili dal punto di vista umanitario.
Altre tre imbarcazioni gestite da organizzazioni di soccorso private e che trasportavano migranti salvati sono ferme al largo della costa orientale della Sicilia in attesa di autorizzazione da parte di un porto. Le navi «Rise Above» (95), «Geo Barents» (572) e «Ocean Viking» (234) trasportano un totale di 901 migranti salvati.