
Il vice segretario generale della NATO, Mircea Geoana, ha avvertito che l’Alleanza e la sua missione in Kosovo, la KFOR, sono «vigili e pronte a intervenire».
«La KFOR della NATO rimane vigile ed è pronta a intervenire se la stabilità è minacciata», ha avvertito Geoana in un messaggio pubblicato su Twitter.
«Ho parlato con (il rappresentante speciale dell’UE per il dialogo Belgrado-Pristina) Miroslav Lajcák della situazione di tensione nel nord del Kosovo. Sia Belgrado che Pristina devono dare prova di moderazione ed evitare un’escalation», ha aggiunto.
Domenica c’è stata una manifestazione a Mitrovica, la più grande città del nord del Kosovo a maggioranza serba, con striscioni che recitavano «Abbiamo un solo Paese, la Serbia» e «Basta con il terrore di Kurti», in riferimento al primo ministro kosovaro Albin Kurti.
«Con la faccia pulita e la fronte splendente davanti al tribunale di Dio», «Sono serbo e tutto ciò che è qui è mio» e «Europa, i tuoi figli hanno diritto alla libertà» erano altri slogan che si potevano leggere.
Sabato scorso, i serbi del Kosovo si sono dimessi in blocco dai loro incarichi di deputati, sindaci e funzionari pubblici di ogni grado, in un’iniziativa di protesta coordinata per esprimere il loro rifiuto all’imposizione di targhe kosovare nel nord del Kosovo a maggioranza serba.
I serbi del Kosovo nei quattro comuni a maggioranza serba del Paese ritengono che le autorità kosovare stiano violando gli accordi con la Serbia e l’Unione Europea.
Le dimissioni sono il risultato di una riunione tenutasi nella città di Zvecan e convocata dal partito Lista serba (Srpska Lista), secondo quanto riportato dal portale di notizie Balkan Insight. Srpska Lista ha spiegato che sindaci, consiglieri, parlamentari, giudici, procuratori, funzionari giudiziari e agenti di polizia si sono dimessi dai loro incarichi.
In particolare, criticano l’intenzione di Pristina di imporre targhe kosovare e invalidare quelle serbe e sostengono la necessità di creare l’Associazione dei Comuni Serbi per rappresentare gli interessi dei serbi del Kosovo.
Giovedì scorso il direttore regionale della Polizia del Kosovo per il nord a maggioranza serba, Nenad Djuric, è stato licenziato con l’accusa di aver difeso la resistenza. Djuric ha dichiarato in quell’occasione che la polizia serba del Kosovo non avrebbe applicato le multe stabilite dalle autorità kosovare per coloro che non utilizzano targhe kosovare.
Pristina ha annunciato un’introduzione graduale delle targhe fino al 21 aprile, dopo averne posticipato l’introduzione, inizialmente prevista per il 1° novembre.
Un alto comandante della polizia kosovara, Vjosa Osmani, ha denunciato che «la Serbia sta costringendo e incitando i serbi del Kosovo a lasciare i loro posti nelle istituzioni del Kosovo».
«La Serbia ha violato unilateralmente tutti gli accordi di Bruxelles sullo smantellamento di tutte le sue strutture illegali in Kosovo», ha aggiunto, difendendo la necessità che tutte le istituzioni kosovare siano multietniche.