
All’interno del Partito dei Lavoratori (PT) stanno facendo pressioni sul presidente eletto del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva affinché metta Fernando Haddad, che ha già ricoperto con lui il portafoglio dell’istruzione durante il suo primo mandato, a capo del Ministero delle Finanze, in modo da dargli visibilità per una sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali del 2026.
Haddad, che non è riuscito a vincere le elezioni governative di San Paolo, è uno dei nomi che si fanno per occupare uno dei nuovi portafogli. Accanto a lui ci sono i nomi del presidente del PT Gleisi Hoffmann e di vecchie conoscenze come gli ex ministri Alexandre Padilha, Aloizio Mercadante e Marina Silva.
Il PT difende la presenza di Haddad in alcuni importanti ministeri come un modo per acquisire rilevanza e spianare la strada a una sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali del 2026, alle quali Lula ha già detto che non si candiderà.
L’idea del nuovo governo di Lula di attuare politiche di costruzione di opere pubbliche per generare posti di lavoro potrebbe aiutare Haddad a mostrarsi come un candidato adatto ad assumere la presidenza in futuro, anche se il rischio risiede in un’eventuale crisi economica.
Chi occuperà il Ministero delle Finanze continua ad essere una delle principali incognite della nuova squadra di Lula, che già durante la campagna elettorale aveva indicato di preferire una persona di alto profilo politico, capace di negoziare le proposte del governo con uno dei congressi più conservatori degli ultimi decenni che lo attende.
In questo senso, Haddad non sarebbe tra i candidati a causa della sua mancanza di esperienza in questo settore, quindi altri nomi come i senatori eletti Wellington Dias e Camilo Santana; il governatore di Bahia, Rui Costa; il già citato Padilha, ministro della Sanità sotto Dilma Rousseff; e persino colui che sarà il suo vicepresidente, Geraldo Alckmin.
Nel caso in cui Lula optasse per un profilo più tecnico per questo portafoglio, il quotidiano «O Globo» sostiene che l’ex presidente della Banca Centrale Henrique Meirelles e Pérsio Arida sono i più probabili.