
Il primo rapporto preliminare del Consiglio Supremo Elettorale (CSE) del Nicaragua ha dichiarato il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN) vincitore nei 112 comuni in cui è stato completato lo spoglio dei voti per le elezioni municipali di domenica. Le elezioni sono state caratterizzate dall’assenza dei partiti di opposizione, vietati dai tribunali.
I risultati dei restanti 41 comuni sono ancora da conoscere, ma l’opposizione ha insistito sul fatto che si tratta di una «farsa» elettorale dovuta al veto giudiziario sulla partecipazione dei partiti di opposizione.
La presidente del CSE, Brenda Rocha, ha comunicato i primi risultati ufficiali alle 5.48 di lunedì, quasi dodici ore dopo la chiusura dei seggi, un ritardo «senza precedenti» secondo i media dell’opposizione.
Rocha ha sottolineato che il processo si è concluso «con successo» e con «un esercizio civico e sovrano, in cui la volontà dei cittadini è stata espressa alle urne in modo trasparente, democratico e pacifico».
Le autorità segnalano una buona affluenza, anche se non vengono forniti dati concreti, mentre l’organizzazione indipendente Urnas Abiertas riporta un tasso di astensione dell’82,67% e un’affluenza del 17,33%.
«Quest’anno è stata documentata una strategia di coercizione del voto senza precedenti, le persone sono state controllate e sorvegliate una per una, per assicurarsi che si recassero alle urne con le loro famiglie; d’altra parte, ci sono state anche informazioni di un gran numero di persone che si sono recate a votare per paura di rappresaglie che potevano significare l’evidenza che non si erano recate a votare», ha detto una portavoce di Urnas Abiertas, Ligia Gomez, in dichiarazioni al portale 100% Noticias.