
Martedì le autorità russe hanno annunciato l’arresto di un gruppo di «sabotatori» ucraini che stavano preparando «attacchi terroristici» contro i rappresentanti delle autorità della regione di Kherson, annessa al Paese eurasiatico nell’ambito dell’invasione iniziata a febbraio.
«Il Servizio di sicurezza federale russo sul territorio della regione di Kherson ha scoperto e represso le attività di un gruppo di sabotaggio e ricognizione del Servizio di sicurezza dell’Ucraina», ha dichiarato l’agenzia in un comunicato.
Secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, tra i compiti del gruppo c’era quello di «compiere atti terroristici contro funzionari di alto livello dell’amministrazione militare-civile della regione di Kherson», prima di confermare l’arresto di nove sospetti.
L’agenzia ha inoltre dichiarato che sono stati sequestrati detonatori, ordigni esplosivi artigianali, granate, armi leggere, munizioni e attrezzature per la ricognizione. Inoltre, è stata disinnescata un’autobomba.
L’annuncio è arrivato un giorno dopo che le autorità russe di Kherson hanno annunciato la fine dell'»evacuazione organizzata» nella «costa orientale» della regione e hanno detto che le persone rimaste che vogliono lasciare l’area dovranno farlo con i propri mezzi.
La Russia ha completato una prima fase di «evacuazione» alla fine di ottobre, ma pochi giorni dopo le autorità filorusse hanno deciso di estendere il perimetro di evacuazione di altri 15 chilometri. L’esercito ucraino ha continuato ad avanzare nella regione, anche se ha messo in guardia da possibili «trucchi» da parte di Mosca durante il ritiro.