
Il presidente cileno Gabriel Boric ha definito «terroristici» gli atti di violenza nella regione dell’Araucanía all’inizio del suo tour nel sud del Paese.
Il presidente, che ha assicurato che questi crimini saranno «perseguiti fino in fondo dalla legge», ha definito i responsabili «codardi» e ha promesso la creazione di centri per assistere le vittime della violenza nelle aree rurali.
Boric ha affrontato la questione dopo aver tenuto una riunione con le autorità della città di Temuco e dopo aver incontrato anche il governatore di La Araucanía, Luciano Rivas, secondo le informazioni del portale di notizie Emol.
Ha sottolineato che la sua intenzione è quella di comunicare cambiamenti e misure e ha riconosciuto che il governo «non è stato in grado di trovare un percorso di pace». A questo proposito, ha sottolineato che «le persone dietro gli attacchi non riusciranno a intimidire né il governo né la popolazione» della regione.
«Si sbagliano di grosso, sono dei vigliacchi. Sono vigliacchi e li perseguiremo fino in fondo», ha sottolineato, prima di sottolineare che tali atti sono «simili a quelli di un regime nazista o di una dittatura militare». «Sapete cosa mi ricorda l’incendio della scuola e della chiesa che abbiamo visto oggi? Mi ricorda quando negli anni ’30 i nazisti bruciavano le sinagoghe. Mi ricorda quando nel settembre 1973 la dittatura bruciò i libri in Plaza San Borja», ha detto.
Boric ha anche affermato che «queste persone saranno perseguitate», assicurando però che saranno vittoriose perché «la stragrande maggioranza di coloro che vivono a La Araucanía e l’immensa e schiacciante maggioranza del popolo Mapuche vogliono la pace e noi dialogheremo con loro».
Tuttavia, ha dichiarato che la legge antiterrorismo «non è lo strumento giusto per affrontare queste situazioni» e ha ammesso che ha portato «risultati terribili per le vittime e per lo Stato».
«Stiamo modificando gli organi legali, in particolare la legge contro il crimine organizzato, conferendo maggiori poteri ai Carabineros, ma non devono dimenticare (…) che si tratta di qualcosa che perseguiremo con tutti gli strumenti efficaci che la legge ci mette a disposizione», ha concluso.