Il Servizio di sicurezza ucraino (SBU) ha comunicato giovedì l’arresto di un operatore dei media di Russia Today, accusato di diffondere disinformazione e presunta propaganda del Cremlino nei Paesi dell’UE.
L’operazione è stata condotta nella regione di Chernobyl, dove un’altra persona è stata arrestata con l’accusa di aver collaborato con il dipendente di Russia Today. Sono state effettuate anche perquisizioni e due cittadini ucraini considerati filorussi sono stati arrestati a Dnipro.
Secondo l’SBU, nelle sue pubblicazioni e nei suoi video, il detenuto ha giustificato la guerra lanciata dalla Russia otto mesi fa, nonché i crimini di guerra presumibilmente commessi durante il conflitto contro i civili e gli attacchi alle infrastrutture critiche.
Inoltre, avrebbe diffuso disinformazione dal fronte e invitato la comunità internazionale a limitare gli aiuti all’Ucraina. Per farlo ha utilizzato i propri canali YouTube e Telegram, raggiungendo un pubblico di oltre mezzo milione di persone.
Il suo complice, come lo descrive l’SBU, è un cittadino europeo che ha montato i video e poi si è recato a Chernobyl per svolgere «lavoro editoriale», raccogliere materiali e preparare «storie commissionate» per il Cremlino.
Secondo l’SBU, entrambi sono accusati di quattro reati, tra cui la giustificazione della guerra iniziata dalla Russia e la glorificazione dei suoi partecipanti.
Inoltre, due cittadini ucraini sono stati arrestati nella regione di Dnipro, uno nella città di Pokrov e l’altro nella città di Novomoskovsk. Entrambi sono accusati di essere propagandisti filorussi, di sostenere l’invasione dell’Ucraina e di «screditare» il governo di Volodymyr Zelensky.