
Il governatore di Santa Cruz, la città boliviana dove si concentrano le proteste contro lo svolgimento del censimento del 2023, ha chiesto venerdì che il comandante della polizia dipartimentale «non protegga i gruppi d’urto» del partito al governo, il Movimento per il Socialismo (MAS), che ha compiuto atti di violenza.
In risposta, il comandante Jhonny Chávez ha chiesto di ridurre la tensione tra i manifestanti e la polizia. «In questo momento la violenza genera altra violenza, la polizia rispetterà il suo mandato costituzionale. Ho concordato con il fratello governatore che abbasseremo la tensione per evitare perdite di vite umane», ha dichiarato, secondo quanto riportato dal media locale «El Deber».
Ha anche assicurato che il compito delle forze di polizia è quello di «contenere» i manifestanti del censimento e i sostenitori del MAS, compito che sta svolgendo. Chávez si è impegnato a indagare su tutte queste azioni con le unità specializzate e ha chiesto alla popolazione di lasciarle passare quando vengono impiegate.
Il governatore Luis Fernando Camacho, invece, si è rammaricato per l’arresto di giovani che, al contrario, accompagnavano i «gruppi violenti del MAS» che avevano vandalizzato e distrutto case ed edifici durante la protesta di venerdì mattina.
Pochi minuti prima di queste dichiarazioni, avevano iniziato a bruciare le strutture della Federación Sindical Única de Trabajadores Campesinos (FSUTCB), dove, secondo lo stesso media, si erano rifugiati i filogovernativi incappucciati che erano stati coinvolti in scene di violenza nella mattinata. La polizia ha sorvegliato l’accesso all’istituto, ma è stato invaso dai manifestanti del censimento 2023, che hanno dato fuoco all’edificio con petardi.
Successivamente, un altro gruppo si è diretto verso la sede della Central Obrera Departamental (COD) di Santa Cruz, alleata del partito al potere, dove era presente un altro contingente di polizia. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni per respingerli e alcuni testimoni hanno riferito di abusi da parte della polizia, durante i quali diversi giovani sarebbero stati aggrediti.






