
Il Ministero del Petrolio iracheno prevede di risolvere la disputa con le autorità della regione semi-autonoma del Kurdistan iracheno sui diritti di sfruttamento del petrolio entro sei mesi al massimo, grazie ai «significativi progressi» compiuti nelle ultime settimane tra Erbil e Baghdad.
«A questo punto, siamo pronti a riprendere le visite delle nostre delegazioni e speriamo di redigere una legge in materia in meno di sei mesi», ha dichiarato Laiz Abdul Hussein, capo dell’ufficio legale del ministero, nei commenti all’agenzia di stampa curda Rudaw.
La tensione tra il governo centrale iracheno e le autorità del Kurdistan è esplosa a febbraio, quando la Corte Suprema irachena ha dichiarato «incostituzionale» la precedente legge che garantiva l’autonomia curda sui giacimenti petroliferi del Kurdistan.
Da allora, il KRG ha fatto appello alla sentenza del tribunale in ogni occasione.
Poco dopo il suo insediamento, il nuovo primo ministro iracheno, Mohamed Shiaa Al Sudani, ha ribadito il suo impegno a rafforzare le relazioni tra l’Iraq e il Kurdistan iracheno attraverso un nuovo quadro di collaborazione costituzionale per «risolvere le controversie in corso da tempo».






